Gioca in difesa, segna pure. De Rossi zittisce l’Ernst Happel: poker della Roma all’Austria Vienna
Spalletti l’aveva detto: “Daniele può fare il centrale difensivo”. Capire le attitudini, fatto. E spuntiamo l’opzione ormai archiviata con successo. Perché contro l’Austria Vienna, De Rossi da Ostia, guida la difesa e segna pure, zittendo i fischi dell’Ernst Happel. Gol numero…? 55 con la Roma, prego. Da punta vera poi, il ruolo che ricopriva da bambino: “Mi spostarono a centrocampo perché non segnavo mai!”. I casi della vita: Fazio è il titolare, ma ha un problema fisico e Spalletti non lo rischia. Dietro, gioca DDR: “Può essere una soluzione anche per il futuro della sua carriera”. Fiducia ripagata. Pasticcio austriaco in difesa: “La prendo io? La prendi te?” Roba così. De Rossi ne approfitta, segna a porta vuota e ringrazia, decidendo una partita che si era messa molto male. Prima gli scontri tra tifosi con le cariche della polizia (un fermo tra i giallorossi), poi il blackout iniziale. Pronti, via e gol di Kayode (il più pericoloso dei suoi). Stavolta l’errore è del tandem Alisson-Rudiger. Troppo indecisi, in ritardo. Ma tranquilli, c’è lui. Edin. Il bosniaco pareggia quasi subito, poi arriva DDR. E infine sì, ancora Dzeko protagonista con una doppietta delle sue. Ormai una certezza, non più una novità (12 gol in 15 partite). Nel finale segna anche Nainggolan, ma i violetti non mollano: altro errore, altro gol. Segna Grunwald con un tiro da fuori. Troppo tardi però, DeRossi&co archiviano la pratica, finisce 2-4. E la Roma vola al primo posto, da sola, a 4 lunghezze dall’Astra Giurgiu. Qualificazione, ci siamo (quasi). A spuntare l’opzione manca davvero poco.