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Ventura: “Mi sarei dimesso anche in caso di qualificazione. Pellissier? Era deluso”

Giampiero Ventura e la sua voglia di ricominciare: dopo l’avventura tanto breve quanto fallimentare al Chievo, l’ex Ct azzurro ha parlato nel corso di Calciomercato – L’Originale in collegamento da Bari. Tra i temi ovviamente le sue ultime due esperienze e il futuro che potrebbe vederlo nuovamente in panchina in Italia o all’estero.

“In tanti anni ho avuto la fortuna di fare scelte azzeccate. Quella della Nazionale è stata una scelta sbagliata perché era una cosa che non avrei mai dovuto fare. Si sono dette tante cose non vere che mi hanno dato fastidio, però posso confermare che mi sarei dimesso anche in caso di qualificazione con la Svezia. Mi è dispiaciuto che si sia accomunata la mia immagine a quella del Ct e non a quella dell’allenatore. Ho una grande voglia di continuare ad allenare perché è la mia vita e voglio riprendermi ciò che un anno e mezzo ha cancellato. Vorrei ricominciare, il sacro fuoco è più forte di quando avevo iniziato”.

Anche il Chievo nelle sue parole, un’avventura intrapresa grazie all’amicizia con Campedelli ma che non ha portato i frutti sperati. “Al Chievo c’erano due problemi: la condizione che non era buona tanto che avevamo sette giocatori infortunati, e l’umore con tutto ciò che la penalizzazione aveva comportato, tra cui il ritiro. E si erano create grandi difficoltà a livello mentale. In un mese abbiamo preso tanti gol ma c’è stato un grande lavoro per ricostruire a livello di convinzione i giocatori, abbiamo dato una condizione fisica che ha dato a Di Carlo una squadra in grado di giocare 90 minuti ad alta intensità, cosa che prima non era possibile. I giocatori si sono sentiti traditi, ciò che ha detto Pellissier era dettato dalla rabbia e dalla delusione”.