“Donerei il mio cuore per salvarne cento”. Spensierato e generoso, Dezi: “Il Napoli, l’amico Hamsik e Higuain alla play”
Capelli ricci e sorriso stampato. Molto affabile Jacopo Dezi, uno di quelli che ha sempre la risposta pronta: in campo (il gol di domenica a Vicenza ne è un ottimo esempio) e…fuori. Maratoneta di professione, non si ferma mai…ma quanto corre? E ragazzo dal cuore d’oro. Davvero generoso, non si risparmia. “Come il protagonista di Sette Anime, il mio film preferito. Se potessi donare il mio cuore per salvarne cento, lo farei”.
Il Perugia ha scommesso fortemente sulla sua generosità – calcistica nello specifico – e sulla sua spensieratezza… “Infatti mi rivedo in Peter Pan, è il mio idolo d’infanzia. Io sono una persona molto solare e vivace, mi piace scherzare. Anche se lo ammetto, sono un po’ permaloso”. Si fa voler bene da tutti Dezi, come al Napoli che detiene ancora il suo cartellino. Argomento importante, ma delicato: J, così lo chiamano gli amici, non ama fare previsioni preferisce vivere il presente. Fan illustre del carpe diem, insomma: “Sì, ora sono concentrato solo sul Perugia e vorrei – racconta ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – raggiungere la Serie A con questa maglia”. Proviamo a farlo sbilanciare un po’, ma Dezi è bravo sia nei tackle che nei dribbling… “Il Napoli lo seguo con stima e affetto, voglio che vinca lo scudetto. Poi certo, più avanti, cantare ‘Un giorno all’improvviso’ sotto la curva non mi dispiacerebbe”.
Magari insieme al suo amico Hamsik… “Amico e modello per me. Mi ispiro a lui perché è fortissimo, credo che nel nostro ruolo sia il numero uno”. Due capigliature importanti, peraltro, sia la tua che la sua, “bell’assist, grazie. Mi ispiro a lui per tutto tranne che per i capelli…sono più belli i miei!”. Dezi è molto legato al Napoli, con quel sorrisone e quei riccioli al vento. Il ritiro estivo, mille ricordi: quante risate, anche con Higuain… “In allenamento era pazzesco, una macchina. Tirava e segnava, sempre. Una cattiveria unica, un campione vero Gonzalo. Lui era uno dei leader del gruppo. Ricordo una trasferta a Verona l’anno scorso, quando avevamo giocato alla play station io con il Napoli e Allan con il Bayern Monaco. Partita sentitissima perché c’era tutta la squadra a vederci e al 90’ avevo vinto io con una rete di Higuain, che era dietro di noi e aveva cominciato a saltare ed esultare. Mi è dispiaciuto che se ne sia andato. Noi quest’estate in ritiro non sapevamo nulla, leggevamo soltanto le varie notizie e speravamo che sarebbe tornato”.
Lui no, ma tu puoi tornare da ‘maestro’ Sarri… “Maestro è il termine esatto. Mi ha cambiato tanto, mi ha migliorato nella velocità di pensiero e di giocata”. Diverso, ma in un certo senso uguale: l’altro maestro, Cristian Bucchi. Con le sue idee di gioco, che Dezi ha recepito molto velocemente: “Eh sì, ma c’è un trucchetto, io e il mister già ci conoscevamo…”. Una risposta che vale un doppio tunnel a centrocampo, insomma… “Scherzi a parte sono arrivato al Perugia soprattutto grazie a lui che mi ha voluto fortemente. Più o meno avevamo giocato insieme nel senso che quando lui era al Napoli io giocavo con la Primavera e spesso mi allenavo con loro. Mister Bucchi, tra l’altro, viveva nell’hotel dove noi ragazzi più giovani eravamo in convitto. Già lì era una persona molto umile e con un carattere forte”.
Due personalità forti, anche J non scherza. Scherzoso sì, ma anche molto determinato… “Un po’ come tutto il gruppo, una volta a settimana andiamo a cena tutti insieme”. Bellissimo sì, ma chi paga? Risata generale. “Due/tre persone alla volta, non vedo l’ora che tocchi a Bianchi e Brighi così gli lasciamo ‘na bella mazzata”. Scherzano, si divertono. Ecco, il segreto del Perugia: l’entusiasmo. Come quello di Dezi che tra il Curi, gli allenamenti e le partite di pallavolo, non si stacca un attimo dallo sport. “Esatto! Io sono un tipo molto sportivo. Qui vado a vedere la pallavolo, quando sono a Roseto il basket e in estate provo a giocare a tennis”. Quel ‘provo’ è importante, ma se sei reattivo come in mezzo al campo ti vedremo presto in Nazionale… “di tennis impossibile! Di calcio, invece, già ho fatto uno stage quando c’era Prandelli. Stavo tornando con l’Under 21 e appena atterrato a Milano mi arriva un messaggio dal vice presidente del Crotone che mi dava la notizia. Io gli risposi secco: ‘non ci credo’. Invece era vero, ho partecipato a questo stage per i giovani ed è stata una gioia indescrivibile”.
Trasuda libertà e vivacità Dezi: iperattivo, sempre in movimento. Da una parte all’altra del campo, in attacco o in difesa. Aiuta, protegge, riparte. Ha davvero un gran cuore il ‘ragazzo coi ricci’.