Libertadores, il Libertad non ci sta: “Il Boca non può viaggiare”
Dopo 187 giorni di stop torna la Copa Libertadores. La massima competizione sudamericana per club riprenderà dalla terza giornata della fase a gironi. Tra le partite in programma spicca quella tra i paraguaiani del Libertad e il Boca Juniors, una delle squadre più colpite dal Coronavirus.
Dopo aver trascorso il periodo di quarantena, nell’ultimo tampone effettuato da Tevez e compagni, in tanti sono risultati ancora positivi ma asintomatici. Per questo sono stati autorizzati dalla Conmebol e dal ministero della salute paraguaiana a viaggiare fino ad Asuncion per giocare la partita. Il via libera – ha spiegato la commissione sanitaria della Federazione – è arrivato perché i giocatori ancora positivi non presentano una carica virale tale da rischiare contagi. Dopo i 14 giorni di isolamento previsti, e nonostante i tamponi ancora positivi, gli atleti infetti sono dunque considerati abili e arruolabili. Chi invece non viaggerà a scopo precauzionale sarà sicuramente l'allenatore Miguel Angel Russo, che solo qualche anno fa aveva sconfitto il cancro e che anche in questi giorni non ha diretto gli allenamenti.
Una decisione quella delle istituzioni che ha provocato la reazione del Libertad. “Ogni giorno arrivano notizie nuove. Qui è chiaro che dobbiamo applicare il regolamento Conmebol, ed ecco che chi risulterà positivo non potrà giocare. Il ministero deve intervenire, questa è la legge sulla salute, punto. Deve essere coerente. Hanno rinchiuso un paraguaiano che non può aprire la sua attività, ma gli stranieri arrivano con un test positivo e possono giocare. Siamo tutti pazzi”. Così il presidente del club paraguaiano Ruben Di Tore a Olé.
La società allenata dall’ex Inter e Fiorentina, Ramon Diaz, ha anche emesso un duro comunicato a riguardo: “Libertad esprime la sua totale indignazione, ripudio e assoluta preoccupazione per il trattamento differenziato e favorevole che viene concesso a queste persone a scapito della salute della popolazione paraguaiana. È altamente preoccupante che i responsabili della gestione dell'emergenza sanitaria in Paraguay modifichino le proprie regole a beneficio di persone o istituzioni che non hanno adempiuto agli obblighi assunti”.
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Ed ha aggiunto sulle decisioni della federazione sudamericana: “Siamo profondamente dispiaciuti che la Conmebol ignori i propri protocolli sanitari, violando i principi fondamentali di convivenza e della salute delle persone, che entreranno in contatto con i membri della delegazione del Boca, i quali arriveranno malati nel Paese malati di Covid-19 . Mettendo così in pericolo i calciatori del Libertad che, con tanto impegno, sono riusciti a non contagiarsi (salvo casi isolati), a dimostrazione che agendo responsabilmente si possono soddisfare le richieste. Il club Libertad comunica che nelle prossime ore intraprenderà le opportune azioni legali per tutelare la salute. Il rigoroso rispetto dei protocolli sanitari non è negoziabile e le regole sono chiare a tutti, nessuno escluso".