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Con Zidane il Madrid è di nuovo Real: vittoria contro il Deportivo e al Bernabéu torna l’’ilusión’

La prima volta che Zinedine Zidane ha affrontato il Deportivo in Liga con la maglia del Real Madrid, si è inventato uno dei gol più belli della sua carriera. Quattordici anni e quattro giorni dopo, il destino ha voluto che fosse ancora il Deportivo ad assistere al suo debutto sulla panchina blanca. Il primo Madrid di Zizou ha vinto e questa sera come allora il suo pubblico lo ha applaudito ed abbracciato. Da cinque giorni l’ambiente merengue respira un’aria nuova: il nuovo allenatore ha ridato speranza ad un ambiente depresso e deluso da un inizio di stagione tutt’altro che esaltante. Dopo i seimila presenti al primo allenamento a Valdebebas, i tifosi hanno risposto ancora. Bernabéu quasi sold out e applausi convinti all’annuncio dell’allenatore da parte dello speaker. Dal punto di vista emotivo la scelta di Florentino Pérez ha avuto l’effetto desiderato: Zidane ha carisma ed incarna il madridismo, è un leader silenzioso circondato da un’aura quasi magica che il pubblico apprezza. E soprattutto, che i suoi calciatori hanno dimostrato di ammirare sin da subito. Lui stesso è felice come un bambino e vuole riportare il Real là dove lo aveva lasciato, sul prato di Lisbona quando era il vice di Ancelotti. Le basi della nuova era sono state messe: dedizione, passione e spettacolo. In una parola: ilusión.

Dal punto di vista tattico, in campo, non si sono visti grossi cambiamenti rispetto alla squadra che per sei mesi è stata di Benitez. Zizou, come promesso, conferma la BBC, preferisce Pepe a Varane e schiera Carvajal sulla fascia. Isco, sogno di mercato della Juventus, parte titolare a centrocampo insieme a Kroos e Modric. Fuori Danilo e James. Decine di fotografi attendono il primo allenatore francese della storia del Real, Zidane saluta e rimane in piedi con le mani in tasca anche quando inizia a piovere. Il ritmo della gara è alto sin dall’inizio e dopo un quarto d’ora arriva il vantaggio (di tacco, bellissimo) di Benzema. L’esultanza di Zizou è moderata anche per la seconda rete di Bale: si alza, si siede, prende qualche appunto. Intanto la squadra gioca bene: passaggi rapidi e palleggio, anche se la difesa balla un po’ troppo. L’attacco, invece, strappa applausi ai tifosi che già hanno accantonato lo scetticismo iniziale. Il centrocampo crea tanto, Modric è in crescita e il gioco è dinamico. Bale segna altri due gol, poi viene sostituito da Jesé ed applaudito meritatamente da tutti. Prima della fine entra anche James; finisce 5-0 con la doppietta di Benzema, l’inizio dell’era ZZ è uno show offensivo, un Real Madrid con un’idea di gioco che rispecchia quella esposta in conferenza stampa dall’allenatore, molto bello davanti, “da sistemare” dietro.

È ancora troppo presto per vedere in Zizou il “salvatore” del Real Madrid, in poco più di un anno è passato dalla denuncia per non avere il patentino da allenatore alla panchina di uno dei migliori club del mondo. Non ha molta esperienza (il suo Castilla ha chiuso 5° la scorsa stagione ed oggi è secondo) ma ha già lavorato con grandi personalità da cui ha imparato molto. Da Lippi – che gli ha insegnato l’importanza della tattica e del gruppo – a Del Bosque e il suo calcio spettacolo; da Mourinho (mentre il francese era direttore sportivo del club) fino ad Ancelotti, con cui aveva già allenato molti elementi dell’attuale rosa. Il “nuovo impulso” che il presidente si aspettava da Benitez non è arrivato, lo spagnolo non ha saputo imporre le sue idee ed il suo metodo. Il gruppo non lo ha seguito e non a caso, soltanto una decina di giocatori lo ha salutato dopo il suo esonero. Zidane si sente uno di loro, sa quando rimanere da solo per decidere in autonomia. Fino ad oggi la squadra ha giocato senza cattiveria e senza convinzioni, questa sera si sono viste le idee di gioco della nuova guida – anche se ancora manca l’equilibrio cercato. Ovvio, in cinque giorni nessuno fa miracoli. Già fuori dalla Copa del Rey, prima del ritorno della Champions il Real ha un calendario accessibile; nel frattempo il nuovo allenatore potrà lavorare quotidianamente sulla testa dei giocatori e creare quello spirito che si è smarrito negli ultimi mesi. Un’identità da ritrovare, un progetto da portare avanti senza paura, una storia tutta da scrivere. Florentino ha trovato la ‘soluZZión’ ai problemi del Madrid? I primi novanta minuti sono confortanti, in attesa di sapere dove porterà la “Zidane mania”.