Carpi, Bonacini: “Castori? Ho fatto un errore, doveva restare: è uno di noi”
Il Carpi non si arrende. Stagione complicata, raddrizzata in corsa con il ritorno in panchina di Castori che per la rimonta ha puntato tutto sui protagonisti della storica promozione. Se il campionato fosse finito domenica gli emiliani sarebbero salvi, ma guai a dirlo al presidente Bonacini. “Non abbiamo fatto ancora niente” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “la strada è lunga. Sono nel calcio da 7 anni, non mi era mai capitata una situazione del genere. Di solito lottavamo per vincere un campionato. La partita della svolta? Il pari in casa del Torino, col rigore parato da Belec. Sarebbe stata una sconfitta immeritata, che avrebbe avuto conseguenze terribili sulla classifica e il morale. E invece è stato il segnale della svolta. Castori? Indietro non si può andare, sono fatalista, inutile pensarci. Ma lui doveva restare, è un uomo azienda, uno di noi. Ho fatto un errore, l’importante, ma questo vale nella vita di tutti i giorni, è accorgersi di aver sbagliato. Mi sono fidato di Sogliano, un dirigente esperto, che ha scelto di cambiare dopo un inizio terribile. Ha chiamato Sannino, che conosceva bene, ma non c’è stata la scossa. In generale, Sogliano aveva idee troppo diverse. Sono arrivati e andati via oltre una decina di giocatori che non erano adatti al nostro calcio: pressing, corsa, aggressività, dedizione al lavoro quasi maniacale. Ci possiamo salvare con gli uomini della B: a Verona solo Belec e Cofie non erano con noi l’anno della promozione”.
Setti, il suo concittadino, non se la passa bene: “Non l’ho visto, ma mi spiace per il Verona: non sono uno che gode delle disgrazie altrui. Toni? Se lo dice lui che non meritano la salvezza c’è da crederci. Io non posso giudicare, sono un debuttante”. Bilancio di questa prima parte di stagione in A: “E’ stato un anno stressante per una piccola realtà: abbiamo rinforzato la società, che ha retto l’urto con la categoria. Abbiamo sfidato a testa alta club con bilanci 5-6 volte maggiori del nostro. Lasagna? Deve stare tranquillo e non preoccuparsi se fa panchina. Non siamo abituati a vincere col centravanti che fa 20 gol. Mbakogu sta facendo un campionato dispendioso, ogni volta tiene impegnati 3-4 difensori. Il gioco del Carpi è usurante, richiede grinta e sacrificio. La squadra è serena, non ha bisogno di essere caricata. Non ho parlato ai ragazzi in questi giorni, ho seguito l’allenamento di venerdì ma sono rimasto zitto”. Probabilità di salvezza? “Sono al 40-50 %. Calendario abbordabile? Non direi, dopo la sosta c’è subito il derby col Sassuolo. Il Palermo? Conosco Novellino da quando allenava il Modena. E’ un guerriero, un motivatore. Non diamo per spacciato il Palermo”.