Cagliari, il “ritiro” riporta il sorriso. Primo posto e 13 punti sulla terza: tutto come un mese fa
Il “braccino del tennista”. Così può essere definita la crisi in cui si era ritrovato il Cagliari da un mese a questa parte. L’ultima vittoria risaliva al 19 febbraio, al pesante 2 a 1 casalingo inflitto al Pescara, quando i giocatori di Massimo Rastelli portarono a 13 le lunghezze di vantaggio sugli abruzzesi, allora terzi e misero in cassaforte il primo posto, portando a 5 i punti di distacco dal Crotone. Serie A ormai in tasca? Il leader Marco Storari lanciò subito il monito: “Siamo già in serie A? E chi l’ha detto?”. Come a dire “Guai a mollare”. Quasi profetico.
Da allora tre sconfitte e un pareggio in extremis a Trapani. Intervengono tutti. Il primo è il presidente Tommaso Giulini, che dopo la sconfitta interna subita con il Novara, prende le difese dei suoi, dichiarandosi soddisfatto del lavoro svolto fino a quel momento da giocatori e allenatore. Arriva dunque il turno di Massimo Rastelli, che alla vigilia della trasferta di Trapani si lascia andare a uno sfogo alla Marcello Lippi (o alla Antonio Conte ai tempi del Siena, proprio in B). “Non possiamo esserci trasformati da eroi e campioni a coglioni nel giro di sette giorni…”. In Sicilia la piccola reazione, con il pareggio in extremis.
Tutto vanificato nell’ultima partita interna. Passa il Perugia dell’ex Bisoli, per 2 a 0. Stavolta è il turno del navigato direttore sportivo Stefano Capozzucca: “Tutti in ritiro. Guardiamoci negli occhi e troviamo una soluzione”. Risultato? A Vicenza i rossoblù ritrovano la vittoria, grazie all’ex capitano dei veneti Antonio Cinelli e a Federico Melchiorri, fresco di rinnovo fino al 2019. Tre punti che riportano il sorriso, ma anche qualcosa di più importante: tredici lunghezze di vantaggio sulla terza e il primo posto (in attesa di Crotone-Pescara).
Tutto come un mese fa, ma con un primato in più. Cinelli è il sedicesimo giocatore mandato a segno questa stagione: staccate Spezia e Crotone ferme a 15. Il gruppo che fa la differenza, una ragione ulteriore per ritrovare il buon umore nel rush finale. E poi c’era un motivo in più per tornare vincere. Lo avevano promesso al piccolo Luca Pusceddu: questa vittoria è dedicata a lui.