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Buffon: “In Italia mi volevano in tanti. La Champions? Non mi ossessiona”

Squalifica scontata e rientro in campo – in Champions League – ormai alle porte. Gigi Buffon è pronto all’esordio europeo con la maglia del PSG, dopo aver trascorso il girone d’andata in tribuna a causa delle tre giornate di squalifica rimediate in seguito alle dichiarazioni rilasciate lo scorso anno dopo la partita contro il Real Madrid. E’ iniziato il conto alla rovescia, allora, per la prima volta di Buffon in Champions League. A 40 anni, con una maglia che – qualcuno stenta ancora a crederci – non è più bianconera. Eppure, ad aspettare Gigi e il suo esordio, non sarà il Parco di Principi, che da qualche mese è diventato la sua nuova casa. Bensì, il San Paolo di Napoli.

“Quando in estate si diffuse la notizia che volevo continuare a giocare, mi hanno contattato club che ora non sto qui a dire – ha svelato Gigi in un’intervista a SkySport -. Avrei potuto optare per il mio Parma, oppure per il Genoa che tifavo da bambino. Anche la Lazio mi sarebbe piaciuta, i tifosi biancocelesti mi hanno sempre trattato come un vero campione. Alla fine, però, ho preferito provare un’esperienza all’estero”.

“Io ossessionato dalla vittoria della Champions League? Dire così non sarebbe bello, né tantomeno positivo: per me la Champions è sempre stata un obiettivo capace di stimolarmi più di ogni altra cosa. Ma anche un’opportunità, che la vita e la mia classe continuano a darmi ancora oggi, a 40 anni. Se a quest’età gioco ancora a certi livelli, lo devo anche a me stesso”

Quanto alla squalifica e alle parole rivolte all’arbitro Oliver, per Buffon è acqua passata: “Vedere le partite dallo spogliatoio, in tv, non è bello, ho sofferto tanto perché odio rimanere fuori. Se fossi Oliver e oggi incontrassi Buffon ci scherzerei su, l’ironia è sempre il modo migliore per abbattere i muri. Quanto al bidone dell’immondizia… beh, ero andato fuori di testa, non sapevo che dire e ho tirato fuori il Gigi di Carrara che è in me. Eppure, ci tengo a precisare una cosa: fuori dal campo ho sbagliato, ma durante la partita il mio atteggiamento è stato assolutamente sportivo. Ancora oggi non mi spiego quel cartellino rosso…”

Il Napoli sarà il prossimo avversario europeo del PSG: “Gli azzurri prima non avevano consapevolezza dei propri mezzi, con Ancelotti sono cresciuti davvero tanto sotto questo aspetto. Sarà una partita molto delicata. Noi favoriti per la vittoria finale? No, siamo una novità: le big d’Europa sono ancora altre. C’è il Barcellona, la Juventus, anche il Manchester City. Gli inglesi in Europa non hanno fatto granché negli ultimi anni, ma la rosa e l’allenatore che hanno potrebbero trascinarli verso un decisivo cambio di rotta”.