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Bari, Colantuono: “Nessuna offerta dalla A? L’ho presa con filosofia. A Udine esonero strano”

Un po’ dimenticato, forse a sorpresa. Stefano Colantuono si aspetta probabilmente maggior considerazione dalla serie A, ma la proposta non è arrivata, neanche a “giochi fatti”. Nessuno ha pensato a lui neanche dopo. Per fortuna c’è la serie cadetta:

“L’ho presa con filosofia” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport “Non mi era mai successo, da quando alleno ho sempre fatto il ritiro estivo. Ma un po’ di riposo dopo tanti anni tosti ci voleva. Udine? Un esonero strano: la squadra si è salvata con 39 punti, ma 30 li avevo fatti io. E non eravamo distanti dal decimo posto, quindi in linea con la storia dell’Udinese. A fine andata eravamo a quota 24, a metà classifica. E’ stato un esonero un po’ forzato, non ne vedevo la necessità, infatti non è cambiato molto. Ma rispetto sempre le scelte delle proprietà. Bergamo? Una storia completamente diversa, un momento particolare della mia carriera: la decisione fu concordata con Marino, era la cosa migliore. Ma sono rimasto in rapporti di grande stima e affetto con il club”.

Due offerte dalla B, Bari e Cesena. Colantuono ha scelto la Puglia: “Perché è una piazza di A che sta in B, una di quelle società alle quali non si può dire no. Cesena? Ho fatto una chiacchierata con un amico come Foschi, nulla di concreto. Non mi accontento di partecipare. Anche in questo campionato, in una piazza che deve provare ad arrivare in alto partendo di rincorsa. Ricordi? Tutte le esperienze sono state molto gratificanti. All’Atalanta sono legato da un sentimento forte, che va oltre lo sport. A Torino ho respirato aria importante, da grande club”.

Buona partenza a Bari, con quattro punti in due giornate: “Ci speravo, bisogna accorciare subito le distanze. I giochi si fanno dopo gennaio, a febbraio bisogna iniziare a scattare. Adesso bisogna solo restare agganciati al carro. Ora, rispetto alla mia ultima volta in B, ci sono anche i playoff allargati a più squadre: è un’opportunità in più. Cosa manca? Intanto i punti. Bisogna trovare continuità, che finora è mancata: non solo nei risultati, ma anche nelle prestazioni”.

Mercato: “I discorsi tecnici sono da fare con calma. Siamo questi, cerchiamo di fare il massimo. Abbiamo affrontato Spezia e Carpi, due grandi: ce la siamo cavata, vuol dire che questa rosa può fare bene. Poi a gennaio faremo delle riflessioni per vedere come puntellare il gruppo”. Le concorrenti? “Il Verona è la squadra da battere, poi mi sembra che ci sia molto equilibrio, con partite giocate alla morte e non condizionate dalla classifica. Se vogliamo arrivare al vertice, dobbiamo imporci col gioco. Alla lunga, se non giochi, non vai lontano. La mentalità deve essere questa, sfruttando una risorsa che nessuno ha: il nostro pubblico”.

Alle porte la sfida con il Verona: “Vorrà riscattarsi. Ma mi avrebbe preoccupato comunque: chi può permettersi un giocatore come Pazzini.Però troverà una squadra che cerca continuità, che in trasferta ha raccolto poco e si prepara all’esame di maturità”.