Lo Sporting CP saluta “Sr. Aurelio”: chi era lo scout che ha scoperto CR7

Aurelio Pereira si è spento nella giornata di ieri, martedì 8 aprile: chi era il maestro degli scout dello Sporting Lisbona.
In Portogallo era un’istituzione, un occhio difficile da ritrovare. Se nella tua carriera hai scoperto giocatori come Cristiano Ronaldo, Paulo Futre e Luis Figo difficilmente verrai dimenticato.
Aurelio Pereira è stato uno scout, allenatore e, soprattutto, mentore, per tutti i giocatori che si è portato con sé. Da Nani a Palinha, passando per lo stesso CR7: i suoi giocatori lo hanno salutato con lunghi messaggi d’addio sui propri profili social.
Il suo motto era: “Il talento non ha taglia”. Da “O’ Espaguete” Cristiano Ronaldo ai doppi passi eleganti e quel pizzico di follia di Nani, fino alla classe di Figo e Futre. Dallo Sporting CP sono passati tanti giocatori leggendari, e tanto del merito va ad Aurelio Pereira.
Ma chi era Sr. Aurelio? La sua lunga carriera parte da lontano, fino a entrare nell’olimpo del calcio portoghese e mondiale.
Aurelio Pereira e la sua vita sul campo: un secondo padre prima di un talent scout
Nato ad Alfama, quartiere nel centro di Lisbona, nel 1947, Aurelio Pereira ha vissuto la sua intera vita sui campi da calcio: tutte le stelle da lui individuate hanno reso immortale la sua eredità nel calcio portoghese, e non solo.
Il rapporto di Sr. Aurelio con lo Sporting CP divenne ufficiale nel 1963, quando entrò nel settore giovanile del club. Era un giocatore alto, fisicato, che andava contro il suo motto che “Il talento non ha taglia”. Motto che si ripercuoterà sulle sue scelte da talent scout: il primo grande colpo fu Paulo Futre, raccolto all’età di 8 anni.

Ma cosa portava tutti i più grandi talenti a scegliere lo Sporting? La familarità, la capacità di accudire i piccoli calciatori come propri figli, garantendo non solo un futuro sul campo, ma anche come uomini. È stato un secondo padre per molti dei suoi giocatori, trasformando il reparto reclutamento e formazione nello Sporting creando una fitta rete di osservatori.
Um dos grandes símbolos da formação mundial deixou-nos mas o seu legado viverá para sempre. Nunca deixarei de estar grato por tudo o que fez por mim e por tantos outros jogadores. Até sempre, Senhor Aurélio, obrigado por tudo. Descanse em paz. pic.twitter.com/8PvLE73id4
— Cristiano Ronaldo (@Cristiano) April 8, 2025
“Lo Sporting non mi deve nulla: sono io che devo tutto a loro”
I risultati? Ora, a carriera finita, sono sotto gli occhi di tutti. Cristiano Ronaldo, Figo e Futre, ma anche tanti altri che sono partiti dallo Sporting CP prima di spostarsi nei migliori club d’Europa. Da Joao Mario, visto in Italia con l’Inter, a Quaresma e Nani, ma anche Joao Moutinho, Cedric Soares e José Fonte.
Se il Portogallo ha sollevato il trofeo a Euro 2016, tanto passa dagli occhi di Aurelio Pereira, con moltissimi giocatori della formazione titolare che sono stati pescati dagli occhi di Sr. Aurelio.
Para a eternidade 💚 pic.twitter.com/3YeJHHtzaF
— Sporting CP (@SportingCP) April 8, 2025
“Lo Sporting non mi deve niente, sono io che devo tutto a loro” ha dichiarato Pereira nel 2024, quando il consiglio di amministrazione del club biancoverde gli ha reso omaggio con un’iniziativa a sorpresa. Il campo principale della Sporting Academy di Alcochete è intitolato a lui; a gennaio 2017 ha ricevuto la Medaglia al Merito Sportivo della città di Lisbona e, nel febbraio 2018, è stato insignito dell’Ordine al Merito UEFA.
Lisbona piange un uomo che ha dato tanto al calcio portoghese: il ricordo di Aurelio Pereira vivrà attraverso tutti i campioni scoperti grazie al suo straordinario intuito.