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Per la prima volta agli ottavi di finale di Coppa d’Africa: la Tanzania scrive la storia

La Tanzania pareggia contro la Tunisia e stacca il pass per il suo primo storico ottavo di finale di Coppa d’Africa.

Arabi, Persiani, grandi esplorazioni, indipendenza e Ujamaa, assetto politico ed economico basato su una forma di socialismo agricolo. La Tanzania è un territorio meraviglioso da scoprire: ricco di colori, natura e tanta cultura africana che ha sempre un certo fascino. Se al tutto, poi, viene aggiunto un pizzico di sogno il gioco si fa interessante.

Per certi versi è già molto interessante perché la Tanzania ha scritto una nuova pagina di storia. Grazie all’1-1 contro la Tunisia, i Taifa Stars hanno staccato il pass per gli ottavi di finale della Coppa d’Africa, un traguardo mai raggiunto nel corso della loro storia. Una storia incredibile, quasi impronosticabile per una nazionale che non ha mai partecipato a un Mondiale e occupa momentaneamente il 112º posto nel ranking FIFA.

La Tanzania ha chiuso con soli 2 punti il proprio percorso nel girone posizionandosi alle spalle di Nigeria e Tunisia. A premiare la nazionale di Miguel Gamondi, però, è stata la differenza reti: ha perso 2-1 contro Lookman e Osimhen e pareggiato 1-1 contro Uganda e Tunisia. La differenza reti è la stessa dell’Angola, ma i goal fatti sono superiori a quelli delle Palancas Negras. Alla quarta partecipazione in Coppa d’Africa, dunque, la Tanzania ha superato per la prima volta la fase a gironi.

E pensare che nella nazionale di Gamondi la maggior parte dei calciatori milita nella massima serie del campionato tanzanese, ma a rappresentare l’Europa ci sono il difensore del Salford City Haji Mnoga, Novatus Miroshi del Göztepe, Kelvin John dell’Aalborg e la punta di diamante Mbwana Samatta, capitano della nazionale e attaccante del Le Havre. Un collettivo che messo insieme ha portato a un risultato a dir poco straordinario.

DNA argentino per la Tanzania: Miguel Gamondi, giramondo d’Africa

Sangue argentino ed esperienza africana in panchina. La Tanzania è nelle mani di Miguel Gamondi, allenatore che nel corso della sua carriera ha avuto modo di vivere numerose realtà del calcio africano. Dalla Serie A sudafricana con il Mamelodi Sundowns alla massima serie marocchina con l’Hassania d’Agadir, senza dimenticare le esperienze in Algeria.

Il 59enne è stato un ex centrocampista di club locali argentini prima di intraprendere la carriera di allenatore che lo ho portato fino alla Tanzania dove ha allenato club della Premier League tanzaniana, in particolare lo Young Africans, una delle squadre più importanti del paese, con cui ha vinto la Tanzania Mainland Premier League e la CRDB Federation Cup nella stagione 2023-24 portando il club alla fase a gironi e ai quarti di finale della CAF Champions League. Un profilo capace di arrivare fino alla guida della nazionale.

Miguel Gamondi (Imago)
Miguel Gamondi (Imago)

Mrisho Ngasa e Erasto Nyoni: istituzioni del calcio tanzaniano

In passato, chi ha provato a rendere grande questa nazionale sono stati Mrisho Ngasa e Erasto Nyoni. Proprio quest’ultimo ha tra le mani il record di presenze con la Tanzania, un centrocampista classe ’88 di proprietà del Simba, club tanzaniano. Nella bacheca di Nyoni, tra le altre cose, spunta anche una Coppa CECAFA, torneo che vede come protagoniste le nazionali di calcio dell’Africa centrale e orientale, vinta nel 2010. Ngasa, invece, è un attaccante del Young Africans nonché miglior marcatore della storia della Tanzania con 25 gol.

Il presente, invece, vede questa nazionale come una mina vagante che il 4 gennaio affronterà il Marocco agli ottavi di finale. Sulla carta non dovrebbe esserci partita, ma la squadra di Gamondi ha già dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque. Sognare non costa nulla, e la Tanzania vuole continuare a farlo.

A cura di Gerardo Guariglia