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Data: 15/02/2017 -

Villarreal, Soriano: "Roma? Loro sono più in forma, ma a volte la fortuna gira in questo tipo di gare"

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Villarreal-Roma, ci siamo. Domani al Madrigal i giallorossi troveranno in campo un pezzo d'Italia, con Nicola Sansone, Daniele Bonera e Roberto Soriano pronti a testare le reali potenzialità europee della squadra di Spalletti. Proprio Soriano ha raccontato le emozioni della vigilia nel corso di una doppia intervista concessa a La Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport:

"Roma? Non ci sono dubbi, loro sono in un gran momento, noi stiamo soffrendo. Le cose non vanno malissimo: di queste 9 gare ne abbiamo perse solo due, una in più della Roma, ma pareggiamo troppo. Abbiamo smarrito un po’ di brillantezza e facciamo più fatica a segnare pur giocando bene. Perché le buone abitudini non le abbiamo perse. Preoccupato? Diciamo che loro sono più in forma e che noi per passare dovremo tornare ai livello di un paio di mesi fa. Sarà difficilissimo, però a volte incerti momenti la fortunagira proprio in queste sfide, belle e complicate. E poi noi con le grandi facciamo bene: con Real, Barça e Siviglia in 4 gare non abbiamo mai perso. Ma giochiamo in casa, conta solo la vittoria".

Sulla rinascita di Dzeko: "Me lo ricordo al Wolfsburg, io ero appena arrivato alla Samp e seguivo la Bundesliga. Ha avuto momenti più o meno fortunati ma la qualità è indiscutibile, non avevo dubbi sui suoi gol. E attaccanti così quando iniziano a segnare non smettono più, perché guadagnano fiducia e tranquillità". Pronostico sulla gara di giovedì: "Sarà una partita aperta. Loro hanno qualità, sono forti. Verranno qui per ipotecare già la sfida di ritorno. E noi lo stesso. Come ho detto vogliamo vincere, non aspettare e vedere cosa succede. Siamo belli carichi. È un confronto affascinante, contro un rivale forte. Per me, Bonera e Sansone, da italiani, il sapore è, poi, ancora più particolare". Soriano dice la sua sul "caso" Nainggolan: "Se è un suo pensiero è giusto che lo abbia espresso. Può essere un’idea giusta o sbagliata però ognuno fa ciò che si sente. Ogni giocatore ha simpatie e antipatie: alcuni le esprimono, altri no. Lui l’ha fatto e non c’è nulla di male".

Con Nicola Sansone c'è da sempre un rapporto speciale: "Siamo contentissimi di esserci ritrovati. L'ho conosciuto quando sono arrivato alle giovanili del Bayern. Lui è nato e cresciuto a Monaco. Io invece sono di Darmstadt, vicino a Francoforte. Spesso mi invitava a mangiare a casa sua. La sua famiglia mi ha adottato. Io a casa mia parlavo sempre italiano. In realtà dialetto. Ed è stato così anche con Nicola e suo papà. I miei sono della provincia di Avellino e anche Nico è campano. A 14 anni ho dovuto lasciare la famiglia, gli amici. Dopo uno o due mesi pensavo seriamente di tornare indietro, poi mi sono ambientato. Miei fratelli? Uno gioca nel Wurzburg, nella Serie B tedesca, l'altro ha fatto il ballerino, ma ora ha smesso. Vivono ancora tutti in Germania, ma in questi giorni sono stati qui. L'8 febbraio ho compiuto gli anni e mi hanno fatto una bella sorpresa. Purtroppo non fanno in tempo a vedere la partita con la Roma. Devono rientrare".

Soriano racconta l'ambientamento nei primi sette mesi spagnoli: "Chi è più bravo a parlare spagnolo? Sicuramente lui. È bravo. Si mette lì a studiare. È attento con i verbi. Io sono un po' più ruspante. Il primo mese io e Nicola abbiamo condiviso un appartamento. Poi sono arrivate sua moglie e la mia fidanzata e ognuno è andato in una nuova casa. Per me è importantissimo avere la mia ragazza qui. Mihajlovic? È stato l'allenatore che mi ha permesso di fare il salto di qualità. Mi ha dato quella continuità e quella fiducia che non avevo. Mi ha fatto sentire forte dentro, poi sono riuscito a dare molto di più. Conte? I risultati parlano per lui e ora sta facendo benissimo anche in Inghilterra. Durante la settimana è bravissimo a preparare le partite. Io spero sempre nella Nazionale. Ho fatto tutte le qualificazioni per l'Europeo, poi purtroppo Conte non mi ha convocato per la fase finale. Ci sono rimasto un po' male, ma poi si va avanti. Ora devo essere bravo ad approfittare della vetrina che ho a disposizione. Zaza? Ci siamo trovati giusto un paio di minuti, ha detto che era contento, che stava trovando casa. Anche lui si ambienterà velocemente".

In chiusura d'intervista si parla di Pato e della Liga: "Pato? Ognuno fa le sue scelte, lui ha deciso per la Cina. Per me è stato un piacere giocare con lui. Lo guardavo in tv col Milan quando ero più giovane, l’ho sempre considerato un grandissimo attaccante. Della Liga mi ha sorpreso la grande qualità degli avversari. In Italia si pensa che ci siano solo 2-3 squadre forti, ma vi assicuro che pure chi lotta per non retrocedere prova sempre a giocare e spesso ci riesce. Fai fatica con tutti e non perché si chiudono ma perché provano a vincere. Io in Italia giocavo più in mezzo, qui sulla fascia: mi trovo bene ma spesso finisco sulla linea dei nostri difensori inseguendo il terzino che sale".



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