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Venezia, Zanetti: “Dobbiamo battere i nostri fantasmi per la salvezza”

Le parole dell’allenatore della squadra veneta

Paolo Zanetti ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. L’allenatore del Venezia è tornato sulla lite con Henry e ha fatto il punto sulla lotta salvezza a otto giornate dal termine del campionato. 

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Zanetti ha parlato delle difficoltà della squadra nell’ultimo periodo, a partire dalla clamorosa rimonta subita contro il Verona“Quella partita ci ha tolto un po’ di autostima. Abbiamo perso dopo essere stati in vantaggio per 3-0 e poi abbiamo incontrato le prime in classifica nelle successive otto partite. Non fare risultati per così tanto tempo ci ha fatto perdere sicurezza nella testa e nella nostra filosofia. Ci sono stati tanti errori individuali, dettati dalla paura, che non ci hanno permesso di ottenere i risultati sperati. Dobbiamo lottare contro i nostri fantasmi per dimostrare di meritare la categoria come nella prima metà di stagione. 

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L’allenatore della squadra veneta ha proseguindo parlando della lotta salvezza. Il Venezia è al momento 17simo in classifica a -3 dal Cagliari che ha però una partita in più:Credo assolutamente nella possibilità di rimanere in Serie A, così come i miei giocatori. Dobbiamo mettere in campo il 110%, altrimenti diventiamo fragili e possiamo subire contro tutti. Il mercato di gennaio è stato dettato dalle opportunità. Sapevamo già che alcuni giocatori avrebbero avuto bisogno di un periodo di adattamento. Spero che adesso possano incidere come ci aspettiamo. 

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Zanetti è poi tornato sulla lite con Henry nella partita contro la Sampdoria: “Ci siamo sentiti subito dopo il litigio scusandoci entrambi. L’avevo avvertito di non protestare perchè rischiava il rosso e c’ero lo Spezia alle porte. C’è comunque grande stima reciproca tra noi, come tra padre e figlio. Io ho sbagliato a mostrare pubblicamente cose che succedono normalmente in uno spogliatoio. Penso che comunque questo episodio possa aver smosso qualcosa dentro di noi. Entreremo in campo con una rabbia agonistica e un senso di appartenenza alla maglia diverso dala prossima partita”.

L’INTERVISTA COMPLETA NELL’EDIZIONE ODIERNA DE LA GAZZETTA DELLO SPORT