Un cuore granata in Armenia: Coppola e il Van, il club nato da soli tre anni
L’ex Torino ha scelto il campionato armeno: “Ho cercato su internet per capire dove si trovasse la mia nuova squadra”
Il ruolo del portiere è da sempre il più delicato in assoluto. O si ha la fortuna ( e la bravura ) di mettersi in mostra sin da subito strappando la titolarità ogni domenica, o al massimo ci si alterna con il compagno di reparto nel migliore dei casi. Certo, non sempre è così, ecco perché può succedere che azzerare tutto possa il più delle volte rappresentare la scelta migliore, salutando tutti e facendo i bagagli non per rimettersi in gioco, ma per avere l’occasione di mostrare le propriè qualità.
Coppola: “Ecco perché ho scelto il Van”
Ne sa qualcosa Domenico Coppola, classe 1999, nato e cresciuto con i colori del Torino addosso. Lui che grazie a quei colori ha anche calcato il palcoscenico della Serie A perché già ai tempi della primavera granata per molti era solo questione di tempo. Già, il settore giovanile del Toro. Tutta la trafila in granata. Dai giovanissimi alla prima squadra da “terzo” in diverse occasioni, e la soddisfazione di aver conquistato da protagonista la Coppa Italia di categoria nella stagione 2017-2018, agli ordini di Federico Coppitelli. Tante piazze del Sud d’Italia nelle serie minori, e la curiosità, sempre più crescente da prte di chi scrive, di capire come un ragazzo di appena 23 anni abbia optato per la scelta di sposare il progetto di un calcio molto distante da quello nostrano, oltre che di un club dalla storia appena triennale.
Naturalmente lo abbiamo intercettato. Tante le domande, partendo dalla voglia nel voler capire il perché della scelta Van, in Armenia: “Data la mia giovane età avevo l’interesse di scoprire palcoscenici e culture diverse. In Italia, nel ruolo di portiere più che negli altri, se sei un “over” (nonostante sia un classe ’99) è difficile trovare una squadra con delle fondamenta societarie e con un progetto a lungo termine. Essere qui in Armenia non è un caso ma un’opportunità che può permettermi di rilanciarmi e di questo non posso che ringraziare la mia famiglia e i miei amici”.
Una scelta, quella di volare all’estero, che accomuna Domenico al fratello Alessandro. Per lui nessun guantone. Difesa e centrocampo il suo habitat naturale sul rettangolo verde e la Bulgaria nel presente, con la maglia del Tsarsko Selo: “Dopo un grave infortunio si è ritrovato davanti la possibilità di trasferirsi. Un affare di mercato per trovare minuti nelle gambe, utili per rientrare dal prestito a giugno e iniziare con la benzina nelle gambe la prossima stagione alla Triestina. Sono molto contento della sua scelta e del suo percorso”.
Coppola: “Futuro? Sono concentrato sul Van, ma…”
Nel suo passato il Torino. Un’avventura iniziata in tenera età e che lo ha portato a togliersi soddisfazioni e a stringere legami fortissimi: “Al Torino sono nato e cresciuto, mi hanno aperto le porte quando ero solo un bambino e accompagnato in un percorso lungo del quale ho solo bei ricordi. Ho giocato con tantissime persone che ancora oggi frequento, come Buongiorno, Millico e Ferigra. Con Buongiorno, fino a quando non ho ricevuto la chiamata dal Van, passavamo molto tempo insieme. Adesso faccio il tifo per lui da qui e seguo tutte le sue partite“. Salutati i colori granata, un lungo girovagare nel Sud Italia: “In Serie D la cosa che mi ha stupito di più è stata la vicinanza delle persone. Tifosi che pur di seguire la squadra facevano chilometri su chilometri di trasferte. Magari uscivi per strada e ti fermavano per scambiare delle parole o per scattare una foto. Un tifo davvero da Serie A, ed è un peccato che queste realtà durino poco tempo. Soprattutto in queste categorie, dove la programmazione è importante, ci sono alcune lacune”.
Ora il Van nel suo presente e nel suo immediato futuro, ma con l’Italia sempre in cima ai suoi pensieri: “Per adesso l’importante qui al Van è dare il massimo nelle restanti partite di campionato. Dato il poco minutaggio in questi ultimi due anni reputo molto importante prendere subito il ritmo partita per poter mettere in mostra le mie qualità.Il ritorno in patria sarebbe bello, così come poter fare come tanti portieri della scuola italiana in passato, ovvero girare l’Europa e togliersi soddisfazioni che magari in Italia non si sarebbero mai tolti. Per adesso la testa è al presente, quello che succederà nel futuro è da scoprire lavorando giorno dopo giorno”. Non solo Domenico Coppola in Armenia. Da quelle parti infatti, un altro italiano ormai da anni si sta facendo apprezzare avendo trovato la sua dimensione: “Valerio Vimercati è un punto di riferimento in questo campionato, sono ormai tre stagioni che è qui e sta facendo molto bene. Prima di arrivare in Armenia ho fatto qualche ricerca su internet, un po’ per capire dal punto di vista geografico e appunto per comprendere se ci fosse qualche altro italiano come me a giocare in questa lega”. Per Coppola dunque l’inizio di una nuova avventura: l’obiettivo è dimostrare ancora una volta di poter essere protagonista. Una missione per lui di certo non complicata.
A cura di Carmine Rossi