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Pallotta: “Vorrei lasciare la Roma in mani solide, ma l’offerta di Friedkin era inaccettabile”

Un'intervista attesa, quella di James Pallotta, che aveva scatenato non poche polemiche qualche giorno fa, per un'appendice sulla direzione sportiva, diventata in poche ora miccia per un acceso confronto con il direttore sportivo Petrachi. Oggi il sito ufficiale della Roma ha pubblicato la versione integrale in ui il presidente della Roma fa chiarezza sul futuro e su tutto quello che è successo nella trattativa di cessione a Dan Friedkin. 

ROMA, DURO CONFRONTO PALLOTTA-PETRACHI


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Riguardo la cessione della società Pallotta ha voluto dire la sua sui lunghi silenzi e su come sia effettivamente andata da ottobre a oggi: "Siamo una società quotata in borsa, quindi non posso reagire a tutti i commenti o alle storie riguardanti ciò che potrebbe o non potrebbe accadere. Noi abbiamo un gruppo di investitori e se qualcuno ci avvicina per investire nel Club o per acquistarlo, noi abbiamo la responsabilità fiduciaria di ascoltare e rispondere". 

Il gruppo Friedkin si è avvicinato a noi lo scorso autunno e verso la fine dell’anno stavamo iniziando a trovare un accordo. Abbiamo approfondito i dettagli, nei quali spesso si nascondono le difficoltà, ma dopo le modifiche apportate dai loro avvocati e banchieri, l'offerta ha iniziato a trasformarsi in qualcosa di sempre meno appetibile sia per la Roma sia per il nostro gruppo di investitori. L'ultima offerta semi-concreta che abbiamo ricevuto, sulla quale dei dettagli sembrano essere trapelati da alcuni dei loro avvocati o banchieri, non era minimamente accettabile. E questa è l'offerta che sembra aver molto turbato qualcuno".


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"Non sono sicuro se le persone sconvolte capiscano come si costruisce un accordo del genere, ma non funziona con il seller-financing. In fin dei conti, se voglio comprare una casa non mi aspetto che il venditore riduca il prezzo richiesto inizialmente per coprire i costi di tutte le ristrutturazioni che ho in mente di fare. Non è così che funziona. Se il gruppo Friedkin avesse i soldi e volesse parlare ancora e avanzare un’offerta tale da essere ritenuta accettabile da tutti noi per la Roma, lo ascolteremmo. E' impossibile sapere se il Gruppo Friedkin possa essere o meno il salvatore della Roma, come alcuni pensano, oppure il miglior proprietario. La cosa certa è che abbiamo persone che continuano a contattarci e vogliono parlare con noi e, da fiduciari, dobbiamo ascoltarle”.


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Infine il presidente della Roma ha parlato di un suo eventuale addio: "Beh, invecchiando sto pensando al futuro e vorrei lasciare il Club in mani ottime, solide. Vorrei qualcuno che sia una buona guida per la Roma e che le permetta di poter competere come a tutti noi piacerebbe. Fino a quel momento, continuiamo a sostenere la Roma in tutti i modi e a investire denaro nel Club, per poterci assicurare di competere nei tornei più importanti ai più alti livelli. Io, assieme ad altri investitori, ho sicuramente messo più di quanto mi sia stato richiesto a livello personale, perché ho sempre cercato di fare il meglio per la Roma”.​