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Goleador da “fermo”: Mancini-Smalling lanciano la Roma

La Roma dopo il fischio si esalta, che sia prima di un calcio d’angolo, di un rigore o di una punizione. Il fischio dell’arbitro mette in moto la perfezione dei meccanismi, resi fluidi dall’attenzione messa da Fonseca in allenamento su queste fasi di gioco. Merito del lavoro minuzioso dell’allenatore portoghese e di una squadra che può contare anche su 17 giocatori dai 185 centimetri in su.

Schemi da calcio d’angolo e su punizione che hanno reso la Roma la migliore squadra in Serie A da palla inattiva. Dei 20 gol segnati dai giallorossi in campionato prima della partita contro il Brescia, 8 sono arrivati da palla inattiva. Una percentuale del 40% aumentata se si considerano le tre reti messe a segno oggi, nate da azioni di calcio d’angolo.

La coppia Smalling-Mancini

Difensori di mestiere, ma con licenza ad attaccare. Il primo a segnare è stato Smalling, alla sua seconda rete in giallorosso. Subito dopo è arrivato anche il primo gol di Mancini, con una girata volante su assist dello stesso difensore inglese. Gol raffinato e d’astuzia, che rispecchia le sue qualità tattiche che avevano convinto Fonseca a scegliere lui come sostituto d’emergenza a centrocampo. Qualità affinate nel corso di una giovane carriera, dove prima di essere difensore aveva giocato proprio a metà campo. Lo scorso anno aveva mostrato di avere il feeling giusto anche con la rete, 5 gol nell’ultima stagione con l’Atalanta.

Attacco ma anche difesa. Smalling-Mancini è la coppia su cui ormai Fonseca punta e che gli offre più garanzie. Non solo per presenza in campo, ma anche nei numeri. Nelle quattro partite con la coppia italo-inglese in campo, la Roma ha subito solo un gol su rigore contro il Cagliari.

Dopo tre mesi ecco la coppia di centrali difensivi per Fonseca. Una sorpresa non programmata. Smalling arrivato su espressa richiesta dell’allenatore a fine mercato e che ora la Roma vuole acquistare definitivamente. Mancini per sua stessa sorpresa si è ritrovato ad essere insostituibile. Tredici partite e non solo da difensore, ma anche nella posizione di centrocampista. Difendere la porta è il loro compito primario, segnare è diventata una piacevole abitudine, basta aspettare il fischio dell’arbitro.

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Riccardo Setth

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