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Quaresma, Harry Potter e l’illusione della Trivela

“Nel nostro paese si lavora costantemente per coltivare il talento, e Ricardo Quaresma è sicuramente il calciatore più talentuoso del Portogallo”.

Il destro di Quaresma è come una bacchetta e ogni tanto sforna magie, tant’è che i suoi tifosi lo chiamano Harry Potter. L’incantesimo è sempre il solito da anni, lo chiamano Trivela, è prevedibile ma efficace. Tant’è che l’Iran ha pagato a proprie spese, incredulo di fronte all’ennesimo tocco. Guizzo.

Essere considerato il numero uno assoluto per qualità naturali in terra portoghese in questa precisa epoca storica è già di per se un peso difficile da reggere, se poi ad insignirti di tale titolo è quel Cristiano Ronaldo che non ha mai nascosto di considerarsi come il migliore di tutti i tempi, allora ne conviene che le partite giocate in nazionale non potranno più essere prive di pressione. Un rapporto fraterno, quello tra i due, che parte da lontano, da quando appena affacciatisi nel mondo del calcio professionistico stupivano il mondo con la maglia dello Sporting Lisbona e che arriva fino in Russia, dove i loro destini continuano ad incrociarsi.

Per questo motivo si può incolpare Quaresma del look improbabile mostrato dal 5 volte pallone d’oro, costretto dall’amico a causa di una scommessa a mostrare al mondo il pizzetto da Goat dopo la rete segnata al Marocco. Non c’è da stupirsi quindi neanche se nella giornata di pausa riflessiva presa da CR7, neutralizzato dal portiere iraniano dagli 11 metri dopo i 4 gol segnati nelle prime due sfide e vicinissimo al rosso diretto dopo l’intervento del Var, sia stato proprio Quaresma ad aprire le marcature nella sfida con l’Iran che ha regalato alla sua squadra la qualificazione in un girone B dalle mille emozioni. E non poteva farlo in maniera differente se non con il suo colpo caratteristico, quello che lo ha reso riconoscibile nel bene e nel male in tutto il mondo, quella Trivela che ha perfezionato sin da bambino, per ovviare a dei piedi che non crescevano perfettamente.

Trivela è anche il soprannome affibbiatogli nelle annate italiane vissute nella Milano nerazzurra, mentre in patria si preferisce propendere appunto per Harry Potter, oppure ancora per Mustang. Il legame con il maghetto cresciuto tra i banchi di Hogwarts si riconduce ovviamente ai colpi ad effetto che Quaresma ha sempre prediletto, nella sua maniacale ricerca della giocata magari più complicata ma anche più spettacolare. Per Mustang invece bisogna ritornare ancora agli esordi con lo Sporting, quando di fronte al suo talento innato fu naturale associarlo al cavallo di razza per eccellenza, soprattutto per le trasposizioni hollywoodiane. Sfumature uniche di un calciatore unico sia nei pregi che nei difetti, sia fuori che dentro al campo.

L’ormai 35enne fantasista portoghese, con esperienze fortunate o meno tra il Portogallo, l’Italia, la Turchia e gli Emirati Arabi, potrà non aver espresso completamente tutto il potenziale che ci si poteva aspettare, ma una cosa resta certa oggi come 15 anni fa: anche senza essere il portoghese con più talento, Quaresma non sarà mai un calciatore qualsiasi per la sua nazionale.