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Piatek: “Quando cambierò squadra vorrei valere 70 milioni. Tornerò a segnare”

“Quando mi sono trasferito a Milano è successo tutto così in fretta che non mi sono nemmeno fatto domande” con queste parole il centravanti del Milan, Krzysztof Piatek, racconta il suo trasferimento in rossonero ai microfoni della tv polacca Tvp Sport. “Ero concentrato sul lavoro, nel calcio si tratta sempre di fissarsi nuovi obiettivi. Ora valgo 38 milioni, ma la prossima volta che cambierò club vorrei valerne 60-70. Devo essere ambizioso, mi impegnerò per questo. Sono all’inizio della mia carriera, è solo la seconda stagione in Serie A, uno dei primi cinque campionati al mondo”.


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Proprio in Serie A però, il gol manca (e come lui sono in tanti ad aver segnato meno a questo punto della stagione). Esattamente da un mese, da quello realizzato al San Siro contro il Lecce il 20 ottobre. Con la Nazionale il numero 9 rossonero prova quindi a riscattarsi e, dopo le difficoltà di inizio stagione, regala una vittoria importante alla sua Polonia che si posiziona in testa al gruppo G: “Mi guardo allo specchio e cerco la colpa dentro di me. All’inizio, come squadra, non abbiamo creato tante opportunità. Stiamo migliorando, tornerò a sparare. Per i giornalisti italiani un giorno sei il Papa del calcio e il giorno dopo sei il peggior giocatore. Lo accetto. Nessuno si è messo nei miei panni, le copertine dei giornali non mi toccano”.


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Krzystof Piatek ha poi parlato anche della magica accoglienza dei tifosi rossoneri al suo arrivo: “Sono rimasto scioccato. Nella prima partita contro il Napoli indossavo le cuffie, ma sentivo perfettamente l’intero stadio che cantava il mio nome e applaudiva. Mi trattavano come se giocassi lì da tanti anni. Mi hanno apprezzato fin dai primi giorni. In Italia la mia popolarità è cresciuta tantissimo. Quando lasciai la Polonia sul mio profilo Instagram avevo 5000 follower, ora sono un milione e mezzo. La popolarità è diventata enorme, ma la cosa più importante è il calcio. Apprezzo i tifosi che vogliono fare foto con me”.

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