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Perugia, Nesta si presenta: “Qui per vincere e non essere normale: puntiamo alla Serie A. Contratto di un mese? Lo abbiamo voluto sia io che il presidente”

Nuova avventura per Alessandro Nesta. L’ex difensore del Milan e allenatore del Miami Fc riparte da Perugia. Tanto l’entusiasmo e la voglia di fare bene alla sua prima esperienza su una panchina importante e prestigiosa. C’è una Serie A da conquistare e un pubblico da tornare a far innamorare. Nesta lo sa e ha ben chiaro il suo obiettivo da qui a giugno. Un mese di lavoro, poi deciderà assieme al presidente se dividere le loro strade o continuare assieme. Prima di iniziare però ha voluto ringraziare l’ex allenatore del Perugia, Breda. Nesta gli ha voluto riconoscere il buon lavoro svolto e ringraziare lui e il suo staff perché grazie a loro può giocarsi un playoff per la Serie A:

Voglio ringraziare innanzitutto Breda e i ragazzi che c’erano prima perché mi hanno dato la possibilità di giocarmi i playoff, lo ringrazio tanto per l’occasione che mi hanno dato. Quando lo vedrò e ci incontreremo lo ringrazierò e magari gli offrirò un caffè”.

Poi spazio al campo e a quelli che saranno gli obiettivi suoi e della squadra da qui alla fine: Dobbiamo vincere a Empoli. Una squadra che ha dimostrato un calcio superiore a questa categoria. Vincere lì potrebbe mandarci ad affrontare i playoff con un’altra testa e una convinzione diversa. Vincere domani sarà importantissimo. Per me tutti sono e saranno indispensabili da qui alla fine, nessuno escluso. Ora ho bisogno di tutti. I Tifosi? Devono darci una grande mano. Dobbiamo andare tutti assieme in Serie A. Per questo abbiamo bisogno soprattutto del loro supporto.

Conoscevo già la squadra? Con qualcuno ci ho giocato contro e quindi li conosco. Ma la squadra la conosco da dicembre quando avevo iniziato a parlare col Perugia, li conosco tutti bene perché li ho seguiti. Poi quando era a Miami il mio secondo mi parlava sempre dell’andamento del Perugia. Leader? Ce ne sono tanti, non mancano in questa squadra. Cosa ho detto ai ragazzi? Andare ai playoff è importante, ma è una cosa normale. La Serie A è il sogno, ma per far ricordare a tutti il lavoro bisogna vincere e fare dei grandi playoff, perché se non si sogna e non si cerca qualcosa in più non va bene. E’ stato così anche per me da calciatore: ho fatto la carriera che ho fatto perché non mi sono mai accontentato, non volevo essere uno normale. Tutti noi dobbiamo ambire al massimo per non essere normali. Livello della competizione? La Serie B è un campionato dove tutti hanno tanti pregi e altri grandi difetti, è molto equilibrata come categoria. A parte l’Empoli, che per me è una spanna sopra alle altre, non vedo grosse differenze tra le altre squadre. Inzaghi e Grosso? Mi farà molto piacere rincontrarli da avversari.

Come riportare entusiasmo? Vincendo. Battiamo l’Empoli e poi puntiamo alla finale playoff è per la Serie A, lì facciamo il pieno di tifosi. Per riportare l’entusiasmo in una grande piazza che da tempo è in B questa è l’unica ricetta che conosco. Dobbiamo vincere e fare bene, arrivare lontano ai playoff per riportare entusiasmo nei tifosi. Dobbiamo dare tutto quello che c’è nelle gambe e nella testa.

Perché ho il contratto fino a giugno? Da parte mia torno in Italia dopo 7 anni, anche per me deve essere un ‘vediamo dopo’. Hpo la famiglia lontano e ci sono tante variabili che mi devono far decidere di stare qui per tanto tempo, poi io non ho una grande esperienza da allenatore. E’ giusto che anche il presidente si tuteli e decida se sono all’altezza del compito o no. Se ci piacciamo come due fidanzati e siamo entrambi contenti ci sposiamo. Per me è meglio così“.



Foto: Loris Cerquiglini