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Noble torna al West Ham: sarà il nuovo ds. Dall’Arsenal alla laurea ad Harvard, la storia della leggenda Hammers

Noble sarà il nuovo direttore sportivo del West Ham da gennaio: cresciuto a un miglio da Upton Park con il West Ham nel cuore

24 anni. Oltre 550 partite. Da Sheringam, Zamora e Rio Ferdinand a Declan Rice. Da Uptown Park al London Stadium. Mark Noble ne ha viste di ogni con la maglia del West Ham. Una mancanza talmente grande che dopo poco più di due mesi dal ritiro, “Big Dog” torna con gli Hammers come direttore sportivo (a partire da gennaio 2023).  

 

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Harvard per tornare al West Ham

Per tornare a Londra si è rimesso anche a studiare e non in una scuola a caso. Infatti Noble ha dovuto prendere una laurea in “Entertainment, Media and Sports Business leadership” ad Harvard, solamente la terza migliore università del mondo secondo il Times Higher Education.  

Noble: gli inizi all’Arsenal e Upton Park

La storia del nuovo laureato di Harvard, per tutti Mr West Ham, inizia da Beckton, East London. La leggenda (inventata) narra che se hai 5 anni in quella zona dell’est di Londra e non conosci a memoria l’iconico inno del West Ham “I’m forever blowing bubbles” non ti accettano nelle scuole elementari. Nel dubbio Noble senior lo istruisce con la fede degli Hammers fin da piccolissimo. Inevitabile fare il contrario dato che Upton Park è a solo un miglio da casa sua. Però a 9 anni arriva la chiamata dell’Arsenal. Il credo Hammers è tutto ma fino a un certo punto. Il padre però non sempre può accompagnare il piccolo Mark ad Hale Town, quartier generale dell’Academy dei Gunners.

  

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Nel 1998, per la felicità di casa Noble, c’è l’interessamento del West Ham. Mark non deve neanche preparare le valigie ed è già ad Upton Park per sognare con la maglia degli Hammers. A 15 anni è già il più giovane nella storia ad esordire con la squadra delle riserve. Nell’agosto del 2004 arriva il debutto in prima squadra nella Coppa di Lega e a 17 anni diventa importante per la squadra che conquista la promozione in Premier League. Da lì due prestiti, prima all’Ipswich Town, poi all’Hull City, sempre in Championship. Ma insieme durano poco più di 4 mesi per un problema o per un altro. Come se il suo destino fosse legato solo agli Hammers.  

“I’m forever blowing bubbles”

Infatti nel 2007 torna al West Ham. Da Brighton a Brighton: la prima partita da quando è tornato agli Hammers la gioca contro i “Seagulls”, i gabbiani, in FA Cup e segna anche il suo primo gol su assist di Tevez.  15 anni dopo, dà il suo addio al West Ham da giocatore proprio contro il Brighton. In mezzo il calvario in Championship, le contestazioni dei tifosi che hanno fatto emergere il suo lato peggiore (con il tackle al tifoso che aveva invaso il campo) e quella finale di Europa League sfiorata nella scorsa stagione. Capitano dal 2015, non ha mai pensato di abbandonare il West Ham guidandoli anche la sua squadra nell’emozionante ultima partita ad Upton Park prima della demolizione. 

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“Spero che quello che ho fatto rimarrà per sempre”: così aveva chiuso il suo discorso d’addio alla sua ultima in casa tra mille bolle e cori. Lui che ha sempre fatto particolare attenzione al futuro e ai giovani. Non a caso gli è stato dedicato il campo dell’Academy del West Ham (ora Mark Noble Arena), lo stesso campo dove ora gioca un altro Noble, suo figlio Lenny. La storia continua, e Mark la vuole vivere ancora da protagonista.