Fabian, da anatroccolo a cigno: “Può far tutto” e lui trascina il Napoli in vetta
Lo spagnolo è tornato a brillare grazie al centrocampo a tre e la fiducia di Spalletti
Un tocco vellutato sotto l’angolo. Quelli bravi direbbero “a togliere le ragnatele dalla porta avversaria”, ma con la maglia utilizzata stasera dai suoi e Halloween che si avvicina sarebbe tanto inflazionato. Fabian Ruiz il Mago – come Virgilio che tanto si conosce dalle parti di Napoli – che dal cappello estrae l’ennesimo coniglio: la rete con cui inaugura Napoli-Bologna è l’ennesimo cioccolatino di una stagione che l’ha rilanciato e su cui Skorupski non può nulla.
Quella zona appena fuori dall’area di rigore ormai sembra avere il suo nome: è quello che ha segnato più gol da fuori negli ultimi tre anni (9 gol) nei maggiori campionati europei, il segno di chi neppure ha bisogno di arrivare davanti al portiere per fare male. Sono già 3 i gol in questa Serie A che il Napoli comanda: due a Genova (contro Genoa e Samp, è il suo stadio preferito), uno questa sera al Maradona. Ha già eguagliato e superato il sé stesso delle ultime due stagioni, il record assoluto dei gol in A (5 reti nel 2018/19) è a un passo.
Napoli, Spalletti ha trasformato Fabian Ruiz
La gestione Gattuso non lo aveva premiato: il centrocampo a due e la convivenza con Demme o Zielinski non faceva bene a nessuno. Il passo lento non aiutava il pensiero, seppur fine, e così aveva perso smalto, gamba e pure la nazionale in questo avvio di stagione. La mano di Spalletti, invece, si vede: il centrocampo del Napoli è tornato a tre, lui è il perno factotum.
“Non sembra un regista, è un regista” ha precisato Spalletti qualche settimana fa – “Ma lui è uno che in mezzo al campo può fare tutto”. Fabian Ruiz deve averlo ascoltato bene e allora si è messo a fare tutto: tiene in mano le redini, nocchiero di una squadra che riaggancia nuovamente il Milan in vetta alla classifica del campionato dopo dieci turni. Anguissa sembra avergli regalato la tranquillità di cui necessitava e tra Roma e Bologna è salito in cattedra: chiamatelo “Mago”, pronto a regalare ancora altri conigli ed altri cilindri.