Napoli, De Laurentiis: “Zielinski? Credo che non voglia venire. Higuain non ci tradirà e Koulibaly…”
A un passo dal paradiso. Nella passata stagione il Napoli di Maurizio Sarri ha sfiorato l’impresa, rimanendo in testa al campionato per diverse giornate. Alla fine è arrivato un secondo posto che comunque significa Champions diretta. Un successo pensando a quel lontano 2004, quando il tribunale del capoluogo campano dichiarò il fallimento del club. Da allora due promozioni, due terzi posti e due secondi posti, due Coppe Italia e una Supercoppa. Merito di Aurelio De Laurentiis, che tuttavia vuole condividerlo con la “tifoseria straordinaria” degli azzurri:
“Sono nato con la cultura del progetto e ho importato nel questo mio modo di essere” – si legge nelle pagine del Corriere dello sport – “Quando arrivai, non ereditai il Napoli, ma una tifoseria straordinaria che mi ha dato la forza di non abbandonare nei momenti difficili. Se riesci ad approdare in Champions, partendo dalla C, in così breve tempo, vuol dire che ci sono valori in ciò che fai. Noi siamo stati capaci di cogliere questi risultati, pur nel rispetto del fair-play finanziario. Sarebbe stato semplice lasciarsi prendere la mano e tentare di osare ad oltranza: ma avremmo corso il rischio di far saltare il banco”.
Prossimo obiettivo? “Colmare il gap tra il Napoli e i fatturati dei club che contano è il mio gol decisivo. E’ difficile, perché c’è una distanza che va dai 260 milioni in su ed a questi livelli diventa complicato competere. Juventus? I bianconeri hanno un’organizzazione centenaria; il Napoli ha i conti a posto. Abbiamo chiuso in rosso gli ultimi due bilanci, e forse accadrà così anche per il prossimo – nonostante la Champions – ma l’oculatezza del passato e le riserve accantonate ci permetteranno di muoverci liberamente. Sarri? Un po’ un’illuminazione e un po’ una folgorazione. Mi piacerebbe aver più tempo a disposizione, per incastrarlo negli spazi vuoti di Sarri e parlare con lui di calcio, studiare. Però, sia chiaro, non ambisco a fare il Direttore Tecnico”.
Tra mercato passato e futuro, De Laurentiis si dà un voto: “Penso di meritare la sufficienza, che dite? Arrivai ed ero assolutamente a digiuno di. Poi siamo riusciti ad inserire in questo Napoli una serie di fuoriclasse: Lavezzi, Hamsik, Cavani, Higuain. Zielinski? L’ho trattato con la famiglia Pozzo ed abbiamo anche definito. Ma mi sembra che il ragazzo stia facendo il possibile per non venire. E’ successo anche in passato di trovarsi di fronte a situazioni difficili, ma chi ha rifiutato Napoli l’ha fatto perché non ha avuto modo di conoscerla, di apprezzarne la bellezza, la gente, la cultura. Un colpo mancato? Vidal, al quale rinunciai per mia scelta. Dovevamo decidere chi prendere tra lui e Inler: ne avessi saputo di più, per esempio che all’interno dello stesso ruolo vanno integrati elementi con caratteristiche diverse, li avrei presi entrambi”.
Higuain? Futuro ancora incerto: “Ho messo i soldi sul tavolo. Offerte non gliene sono arrivate e il Pipita è un uomo serio, quando finirà la Coppa America ci dirà. Sento che non tradirà l’affetto di Napoli. Koulibaly? Credevo che fosse una persona perbene. Nel momento in cui mi rendo conto che tu ed il tuo procuratore non avete studiato i contratti firmati, la mia intolleranza diventa totale. Al di là delle multe che si possono applicare, esiste poi un accordo sui diritti di immagine. E il Napoli stava per firmare nuove intese commerciali per utilizzare l’immagine di Koulibaly: le sue esternazioni hanno fatto saltare queste operazioni. La sua maglia ora è invendibile. Ha creato danni per milioni di e gli specialisti che ho interpellato stanno studiando la questione. Non vorrei che Koulibaly debba lavorare a vita per rimediare”.
Scudetto o Champions? “Mi piacerebbe vincere sia il titolo che la Coppa, per regalare una gioia così prepotente ad una città che deve mantenere il proprio equilibrio tra terra di fuochi, monnezza ed il sopruso dilagante”. De Laurentiis dice la sua anche sui capitali stranieri e promette una cosa: “Il calcio deve aprirsi e lo sta facendo, attirando investitori. L’unica criticità da affrontare è il rischio del doping amministrativo, utilizzato per bypassare le limitazioni del fair play finanziario, cosa peraltro che già accade. A volte c’è chi dà l’impressione d’usare cinquanta chili di pomodoro per preparare un ragù per quattro persone. Mah! Ci sarà un giorno in cui potrei spostarmi e lasciare che le responsabilità maggiori ricadano sui miei figli. Ma la famiglia De Laurentiis non lascerà il Napoli”.