Mourinho: “Papa Francesco è una persona fantastica, è uno di noi”
Le parole di José Mourinho, intervenuto all’evento in occasione del decimo anno dall’elezione di Papa Francesco
In occasione del decimo anniversario dell’elezione di Papa Francesco, il Centro Fede e Cultura “Alberto Hurtado” della Pontificia Università Gregoriana ha scelto come tema annuale per quello del futuro. Nella giornata di oggi, il Cardinale José Tolentino de Mendonça, ha dialogato con José Mourinho presso l’aula magna della Pontificia Università Gregoriana.
Diversi gli spunti offerti dall’allenatore della Roma, che ha parlato dei sacrifici dello sport e definito Papa Francesco “uno di noi”.
Mourinho: “Ad alto rendimento, lo sport diventa crudele”
Intervenuto in aula sui sacrifici e le sulle caratteristiche del mondo del calcio, Josè Mourinho spiega: “Il mio sport purtroppo è diverso dallo sport che noi vogliamo per i nostri bambini. Ad alto rendimento lo sport è crudele. Non c’è spazio per i più deboli, l’obiettivo è molto chiaro: per noi professionisti è vincere”.
Poi, aggiunge Josè Mourinho: “I primi a portare i figli verso la crudeltà dello sport di alto rendimento sono i genitori con le loro ambizioni. Il lato bello del calcio? La formazione, l’empatia, la solidarietà, la ricerca nella gioia di vincere e sapere che quando si perde la sconfitta non è l’inizio di un periodo difficile, ma il finale di un momento difficile”.
Mourinho su Papa Francesco: “Uomo fantastico, uno di noi”
Infine, Josè Mourinho dedica un pensiero a Papa Francesco. “Non voglio dire nessuna eresia o qualcosa che voi possiate pensare che sia una mancanza di rispett, ho anche paura a dirlo. Però io utilizzo con Papa Francesco un’espressione molto calcistica: per me, lui è uno di noi”- spiega l’allenatore della Roma.
“Magari non capite cosa voglio dire, ma io lo vedo come uno di noi. Magari dico una cosa orribile, ma vado tante volte con i miei amici a fare una passeggiata di sera in piazza San Pietro e magari penso che lui si affacci dalla finestra e ci saluti. Non l’ho mai conosciuto di persona, ma se un giorno lo conoscerò la mia reazione sarà di dargli un abbraccio. Lo sento così vicino e normale, che è uno di noi. Anche per come parla, lo fa in modo che tutti lo capiscano perfettamente e il messaggio passa sempre. È uno di noi, è un uomo fantastico” – conclude l’allenatore portoghese.