Milan, Gattuso: “Calhanoglu ora è il valore aggiunto, Cutrone ha lavorato tanto. Coppa Italia? E chi non la vuole…”
“Ieri in conferenza ho detto che avevo visto una squadra più leggera di testa, più tranquilla dopo la vittoria di Bologna. Oggi me ne hanno dato conferma”. Un Gattuso soddisfatto dopo la vittoria del suo Milan a San Siro contro l’Hellas Verona (squadra aritmeticamente in Serie B). Quattro gol ed ora testa solo alla finale di Coppa Italia, in programma mercoledì contro la Juventus. E allo stadio, questo pomeriggio, a fine gara si è alzato un coro: ‘Noi vogliamo la Coppa Italia’. “E chi non la vuole… Sappiamo però che dovremo fare la partita perfetta. La Juve ha qualcosa più di noi, ma da calciatore tante volte ho vinto in squadre con qualcosa in meno. Dovremo arrivarci con grande lucidità, freschezza mentale e con rispetto per l’avversario. Sono sicuro che la prepareremo bene, ce la giocheremo sicuramente”, ha spiegato l’allenatore rossonero ai microfoni di SkySport.
“La cosa che mi dà più fastidio è che in partite come oggi abbiamo sempre fatto fatica, abbiamo perso per strada punti importanti. Oggi siamo a 60 punti, quando sono arrivato non pensavo potessimo arrivarci. Potevamo fare meglio con le ‘piccole’ ma questa squadra ha valori ed oggi si sono visti. L’età media è si 23/24 anni e credo che si possano fare delle buone cose. Settimana più bella da quando alleno? Nel mio lavoro non vedo niente di divertente. Mi diverto solo quel’ora e mezza quando ho il fischietto io ad allenare i giocatori. Avverto sempre molta tensione e stress, fa parte del gioco. Calhanoglu? E’ un 10 atipico che abbina qualità e quantità. Riesce a fare entrambe le fasi, nel calcio moderno ci sta a pennello. Ora è il valore aggiunto di questa squadra ed ha ancora grandi margini di miglioramento mentali e fisici. Cutrone? Ha lavorato tanto, ci vuole grande passione. Ha caratteristiche precise ma a volte non è pulito nel gesto tecnico. Quando uno ha passione deve avere la voglia e il veleno di volersi migliorare. In un certo momento pensava solo ai gol che sbagliava. All’età sua deve dare priorità al suo lavoro e capire che alla fine gli porta dei frutti”.