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Milan, Gattuso: “Vietato ripetere Benevento. La società sta discutendo il rinnovo di Bonaventura. Biglia? Un pazzo scatenato”

La vittoria di Bologna come iniezione di fiducia importante, dopo più di 40 giorni di mancate vittorie, in vista di un finale di stagione fondamentale, con un accesso in Europa League da conquistare e una finale di Coppa Italia contro la Juventus ormai alle porte. Il Milan di Rino Gattuso è pronto ad affrontare domani l’Hellas Verona, nell’anticipo delle ore 18 a San Siro, per tentare di dare continuità al successo ottenuto al “Dall’Ara”, con l’obiettivo di vendicare il pesante 3-0 subìto all’andata in una gara che, per la squadra di Pecchia, potrebbe portare all’aritmetica retrocessione in caso di sconfitta: queste le parole dell’allenatore rossonero in conferenza stampa.

“Una settimana fa queste mura tremavano, abbiamo fatto una figuraccia e non dobbiamo ripetere l’errore con il Benevento: ci giochiamo l’Europa League e non possiamo sbagliare, priorità a domani e poi avremo 4 giorni per preparare la partita con la Juve. La storia dice che con le piccole facciamo fatica, quindi prepariamola con la testa giusta. Bologna dà dei segnali, ma non abbiamo fatto una grandissima partita: potevamo chiuderla e abbiamo rischiato, dobbiamo arrivare alla Juventus con la testa giusta. Domani dobbiamo andare alla ricerca di giocarla bene e fare bene, con una giornata di riposo ho visto la squadra un po’ più brillante e più libera”.

Non mi è piaciuto per nulla aver avuto occasioni e non aver segnato, ci siamo arrivati con la squadra compatta, chiudendoci bene e andando a verticalizzare in campo aperto. Ora la cosa più importante è riuscire a dare tutti il massimo, poi vedremo dove andremo: la squadra non deve pensare di non stare bene fisicamente, tante altre non stanno bene, l’importante è arrivare a fine stagione con grande mentalità e voglia. L’importante ora è capire qual è la nostra forza. Sto vivendo queste settimane con la mia tensione, il mio stato d’animo, sento molto le partite: poi sono concentrato su come si finisce la stagione. Sento ora parlare di bomber, ma in questo momento c’è solo l’obiettivo di chiudere in bellezza e fare cose importanti, poi vedremo quello che dovremo fare”.

“Non dobbiamo fare l’errore fatto col Benevento domani, dobbiamo giocare da squadra e non da collettivo: all’andata li abbiamo sofferti maledettamente, ci sarà anche spirito di rivalsa. So come sono stato per 4/5 giorni dopo quella sconfitta: abbiamo sempre sofferto il Verona, non dobbiamo dimenticarci di quella sconfitta. Ci dobbiamo concentrare solo su domani, è anche vero che se vinci la Coppa Italia cambiano tutti gli scenari: pensiamo prima a domani, poi vedremo. Il tema VAR in Champions? Tanti equivoci li mette a tacere e funziona, non capisco perché farsi del male. Ci si gioca tanto, la VAR funziona, non capisco perché non proporla nelle competizioni europee. Non sta a me giudicare il perché non venga utilizzata in Europa”.

E ancora: “Non riesco a capire cosa facciano gli arbitri sulla linea di fondo, è una zona buia: non capisco perché pagare persone quando la tecnologia può risolvere tutto in una stanza. Bonaventura? Voi scrivete che vuole andare via: ha un contratto con il Milan, ha avuto alti e bassi. Non è mai venuto a chiedermi di andare via, con la società se non sbaglio stanno anche discutendo del rinnovo di contratto: so quello che mi può dare e ho grande fiducia in lui”.

Tornando poi alla partita, Gattuso ha aggiunto: “Spero di averla preparata bene, ma a volte, ad esempio con il Benevento, non è che mi sia riuscito tanto bene: sicuramente un esame di coscienza me lo faccio anche io, la responsabilità è anche mia. Mi sono chiesto tante volte se potevo fare di più, così come con lo staff quotidianamente, parlando in maniera diversa alla squadra. Ho visto in questi giorni un’intensità che non vedevo da tanto, una squadra più brillante. Romagnoli ha fatto tutto: domani può essere della partita come non, vediamo. Ho visto una squadra molto più tranquilla, ho visto più freschezza mentale e fisica“.

Una battuta anche sul prossimo calciomercato: “Ho sempre detto che per migliorare questa squadra servono 3-4 giocatori: questa squadra è giovane, per alzare l’asticella non ci vogliono solo giovani ma anche senso di appartenenza. Non basterà solo l’esperienza, ma andiamo anche alla ricerca di questo, di leader. Non ho mai detto che la nostra squadra non ci abbia messo impegno: poi Çalhanoglu e Borini sono due giocatori che interpretano il ruolo in modo diverso. Dobbiamo giocare le partite su come si preparano. Dopo la figuraccia contro il Benevento dobbiamo solo ringraziare i nostri tifosi, e questo non fa che darci più forza: la gente ha voglia di tornare a vedere il grande Milan, vincente. Non dobbiamo fare perdere questo nei confronti dei nostri tifosi”.

Mastour? Ci ho parlato spesso, gli ho detto che ultimamente è diventato più famoso a fare video che a giocare a calcio: l’ho minacciato, in questi mesi si è allenato con grande professionalità. È un ragazzo che deve fare tesoro degli errori commess. Gómez? Doveva andare via, non è potuto andare via perché non c’erano le condizioni: ora ci sono giocatori che mi danno più affidamento, ma c’è un grandissimo rapporto”.

Un recupero di Biglia per il finale di stagione? “Ad avercene di gente come lui: nel calcio c’è gente brava e meno brava, poi ci sono gli atleti, i professionisti e i campioni che sanno come vivere questo mondo. Lui è un pazzo scatenato, vuole lavorare sempre e stare sempre con noi. Questo è lo spirito che voglio, per me è fondamentale e così devono essere, un segnale per tutti. Mi strappa un sorriso perché è ancora un po’ storto quando corre, ma vuole esserci comunque. Parlando seriamente, è ancora lontano dallo stare bene, non credo ce la farà. E ne approfitto per dire una cosa, ne ho sentite troppe su di lui. È forte, un campione, ha grande mentalità, e gioca titolare nell’Argentina non a caso”.

“Kalinic si sta allenando con grande professionalità, si ferma a calciare e a fare qualcosa in più: ora poi ci mancano i gol degli attaccanti, bisogna farlo arrivare alla porta, mettendolo in condizioni di rendere”, ha concluso l’allenatore rossonero.