Lecce si gode uno Tsonev decisivo. Il ds Meluso: “Sono andato persino a casa sua per portarlo qui!”
Bulgaro, giovane, bravo e, sembrerebbe, anche bomber. Con la maglia giallorossa sulle spalle. Non è Valeri Bojinov, al Lecce dal 2002 al 2005 e poi di nuovo nel 2012, che però ha consigliato fortemente al connazionale di giocarsi le sue chance nel Salento. Si chiama Radoslav Tsonev, 21 anni, è un centrocampista e ha regalato sei punti nelle ultime due gare alla squadra di Padalino. Buttato nella mischia contro la Juve Stabia e capace di segnare il gol del momentaneo 2-2, titolare a Taranto per portare tre punti, con una ‘bomba’ da fuori area, ai suoi. Ma com’è arrivato a Lecce questo ragazzo, prelevato in estate a parametro zero dal Levski Sofia?
“A dire il vero, era da un po’ che lo tenevo sotto controllo – racconta Mauro Meluso, d.s. del Lecce, ai microfoni di gianlucadimarzio.com -. Lo vidi per la prima volta nel settembre del 2013, in occasione della sfida tra le nazionali under 19 di Italia e Bulgaria. Mi colpirono particolarmente lui e Vutov (oggi compagno nel Lecce), che però fu acquistato dall’Udinese”. Nel corso degli anni, Meluso ha continuato ad osservare Tsonev: “Sono andato persino a casa sua! C’erano i suoi genitori e suo fratello, che giocava nel ruolo di ala. Appena ho saputo che non avrebbe rinnovato il contratto con il Levski, mi sono messo all’opera per portarlo in giallorosso”. Tutto sembrava fatto, ma l’inseguimento a Tsonev non era ancora finito. “Il primo incontro con il suo agente Picherri non andò a buon fine, ero arrabbiatissimo e per un attimo ho pensato di lasciar perdere… – continua il d.s. -. Decisivo è stato a quel punto l’intervento dell’avvocato Saverio Sticchi Damiani (presidente onorario del Lecce, ndr) che, sapendo quanto stimassi Radoslav, mi spinse a chiudere la trattativa senza badare a spese”. E finalmente, l’esito sperato: per lui un contratto triennale.
Dopo tre mesi e quindici giornate di campionato, il campo ha parlato: Tsonev per il Lecce è stato decisivo, per due volte consecutive. Mezzala o regista, per Meluso cambia poco: “Radi è dotato di grande tecnica e personalità e sa gestire benissimo la palla”. Un’arma segreta per il Lecce di Padalino, che a Taranto, per la seconda volta in questa stagione, lo ha schierato titolare. “I giovani in Lega Pro sono fondamentali – spiega il d.s. -. La nuova norma che stabilisce un numero massimo di 16 giocatori over per ogni squadra ci ha spinto a cercare qualche talento sul quale puntare. E Radi sta dimostrando grandi cose”. Se Tsonev ha fatto la differenza, il merito è stato anche di Padalino, che ha lasciato che il centrocampista bulgaro si ambientasse ed entrasse nei meccanismi della squadra, per poi lanciarlo al momento giusto.
Tsonev può essere l’arma in più dei giallorossi per puntare alla promozione? “Tanta personalità, quanta serenità – dice Meluso -. Solitamente, quando vedi in campo un grintoso come lui ti aspetti che, finita la partita, continui ad essere lo stesso che in mezzo al campo combatte come un leone. Radoslav, invece, è tutto il contrario”. Che sia proprio questo il suo segreto? Forse, ma, per parlarne, è ancora troppo presto. Nel frattempo, se lo gode Padalino: per lui, garantisce anche Bojinov.