Due gol sono serviti all’Italia per battere il Belgio e andare in semifinale di EURO2020, altrettanti gol di un italiano hanno contribuito al passaggio del turno del Perù in Copa América.
Gianluca Lapadula ha segnato la prima doppietta con la nazionale peruviana nel 3-3 contro il Paraguay ed è il capocannoniere del torneo con 3 gol in 5 partite, al pari di Messi. L’attaccante del Benevento si è poi ripetuto ai rigori, prendendosi la responsabilità di calciare il primo della serie e alla fine invece di andare ad abbracciare Trauco, autore del rigore decisivo, si è fermato a consolare Christian Cueva, unico compagno ad aver sbagliato dal dischetto. E negli spogliatoi poi ha ballato la cumbia insieme ai suoi compagni di reparto Cueva e Carrillo. A dimostrazione che si è perfettamente integrato, dopo un inizio con qualche difficoltà, in un calcio diverso rispetto a quello europeo.
Gol e solita generosità che gli hanno permesso di far breccia nel cuore dei tifosi della Bicolor. El Bambino Inca, come è stato soprannominato dal popolo peruviano, si è reso protagonista anche dell’espulsione al 48’ dell’ex compagno ai tempi del Milan, Gustavo Gomez, che a sua volta aveva segnato il gol dell’1-0.
“Sono molto contento per tutto questo bel gruppo della Nazionale. Penso che sia stata una grande partita e siamo riusciti a vincerla ai rigori. Mi sento molto bene in nazionale. In campo tutti ci aiutiamo. È una famiglia. Gareca ci ha detto di giocare come sappiamo e le cose sono andate molto bene. Sono riuscito a segnare due gol e li dedico alle mie figlie”, ha commentato l’attaccante con il naso rotto a margine della vittoria e dopo essere stato eletto hombre del partido.
Dopo aver esordito con la nazionale italiana in amichevole e aver rifiutato la convocazione del Perù nel 2016, Lapadula ha risposto alla chiamata del ct Gareca, che lo ha fortemente voluto soprattutto dopo la squalifica causa doping del capitano e miglior marcatore della storia della Blanquirroja, Paolo Guerrero. El Depredador ha saltato la Copa América per un infortunio e ha accettato la richiesta di Lapadula, che prima dell’inizio del torneo gli aveva chiesto di poter vestire la maglia numero 9: “Voglio ringraziare Paolo Guerrero per avermi lasciato la sua maglia. È un giocatore storico”.
Dopo le prime quattro presenze nelle qualificazioni a Qatar 2022, con 2 assist e 0 gol all’attivo, il ct Gareca (anche lui ex attaccante, ndr) aveva detto che gli sarebbe servito del tempo per ambientarsi al meglio e per questo ha continuato a dargli fiducia. Lapadula lo ha ripagato in questa Copa América, prima con il gol e l’assist contro l’Ecuador nel girone e poi con la doppietta che ha contribuito alla qualificazionne per la terza volta del Perù alle semifinali con Gareca in panchina. E adesso c’è il Brasile, per una rivincita della finale del 2019. Lapadula in quell’occasione non c’era e oggi le speranze dei peruviani sono riposte soprattutto su di lui.
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