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“La vita fa schifo, mi serve un lavoro”. La rivincita di Robertson con il suo Liverpool sei anni dopo il tweet diventato virale

“La vita a questa età fa schifo senza soldi. Ho bisogno di un lavoro”. Un tweet di sei anni fa che nelle ultime ore sta facendo il giro del mondo. A scriverlo era Andrew Robertson, difensore classe 1994 ora al Liverpool. Un momento di delusione per lui che a diciott’anni non aveva alcuna certezza sul futuro mentre vestiva la maglia di un club amatoriale della terza divisione scozzese. Una carriera promettente che faticava a decollare ma che negli anni successivi lo ha portato al Dundee United prima e al trasferimento in Premier League per vestire la maglia dell’Hull City prima e del Liverpool poi.

Quante cose sono cambiate da allora, nella serata di ieri all’Olimpico – con la squadra di Klopp – Robertson ha festeggiato l’accesso alla finale di Champions League e proprio nelle scorse ore la frase scritta nell’agosto del 2012 è venuto alla luce. A ‘scoprirlo’ è stato il compagno Alex Oxlade-Chamberlain, che non potrà giocare la partita che chiuderà la stagione dei Reds e a causa del brutto infortunio sofferto proprio ad Anfield una settimana fa. “Orgoglioso di te campione, il duro lavoro paga sempre”, ha scritto sotto il tweet del compagno.

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Non sono mancate nemmeno le parole di chi ha voluto sottolineare che, rispetto alla vita da “squattrinato” di sei anni fa, la valutazione di Robertson oggi corrisponde a circa 40 milioni di sterline. Una rivincita conquistata e festeggiata con il suo Liverpool, le insicurezze di sei anni fa sono ormai lontane e il giocatore può guardare sorridendo quel tweet ora che ha conquistato la finale di Champions League e con la sua squadra proverà ad arrivare in cima all’Europa.

“Che sensazione, siamo in finale! Ci vediamo tutti a Kiev” aveva poi twittato lo stesso difensore dopo il fischio finale; e in zona mista aveva anche aggiunto: “Quando giochi nel Queen’s Park o in altre squadre minori la possibilità di arrivare a questi traguardi non ti sfiora nemmeno”. Sicuramente non ci pensava sei anni fa, chissà cosa prova oggi Robertson ripercorrendo nella sua mente la carriera di sacrifici fatti per arrivare dove è ora con il suo Liverpool.

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