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La profezia di Amauri, le panchine col Torino e il mercato: dall’Udinese allo Zenit, Bonifazi e quell’occasione da Serie A

La Serie A ancora non l’ha assaporata del tutto, ma la sensazione è che sia solo questione di tempo. Tante panchine con il Torino, nessuna presenza in campionato (una da titolare in Coppa Italia), ma lavoro duro negli allenamenti, sudore e sacrificio in attesa della giusta occasione: testa bassa e lavoro, d’altronde la storia di Kevin Bonifazi insegna. A 13 anni gli avevano pronosticato una carriera non da ‘top’, due anni fa il ragazzo collezionò solo 13 presenze in Lega Pro tra Benevento e Casertana. Poi la svolta arrivata nella scorsa stagione in maglia Spal: panchina all’inizio (storia che si ripete), poi Semplici lo mandò in campo in piena emergenza difensiva e da quel giorno il ragazzo 1996 non si fermò più. Processo di crescita costante: punto fermo della difesa della Spal nella stagione della storica promozione in Serie A, poi anche la chiamata nello stage azzurro selezionato dall’allora CT Ventura. In estate poi il ritorno al Torino, società che ne detiene il cartellino.

Dal Genoa alla Spal, passando per l’Udinese e lo Zenit: il mercato non si ‘dimentica’ di Bonifazi


“Secondo me la cosa più importante è farsi trovare pronto in ogni momento. Per un giovane, specialmente nel mio ruolo, magari non è così semplice trovare spazio, c’è qualche difficoltà in più: però se ti fai trovare pronto puoi mettere in difficoltà l’allenatore al momento delle scelte”, le parole pronunciate solo un anno fa dal ragazzo. Che sembrano adattarsi perfettamente al momento attuale. Bonifazi in questo Torino non sta riuscendo a trovare spazio, ma resta uno dei giovani più interessanti di tutto il panorama calcistico nazionale. Il mercato d’altronde non mente: la Spal ha provato (e riproverà) a riportarlo a Ferrara, Oddo lo vorrebbe portare all’Udinese nella prossima stagione, così come il Genoa, senza dimenticare lo Zenit di Roberto Mancini che lo scorso gennaio provò senza riuscirci a strapparlo al Torino e che continua a seguire con attenzione il ragazzo.

La profezia di Amauri

Trovando però la resistenza granata: “Il ragazzo non parte, resta al Torino”. Che sul giocatore crede eccome, nonostante ancora per Bonifazi non sia arrivata l’occasione tanto attesa. Pazienza, allenamento e il ricordo di quella profezia di Amauri. Amichevole tra Torino Primavera e Prima Squadra, al giovane Kevin il compito di marcare l’attaccante: duello accesso, senza esclusione di colpi, con entrate anche al limite. “A fine gara si avvicinò a brutto muso e senza maglia addosso. Dentro di me mi sono detto ‘o scappo o chiedo scusa’. Alla fine rimasi fermo lì, Amauri si avvicinò, mi diede la mano e mi fece i complimenti: ‘diventerai un grande giocatore’. Quelle parole mi diedero una grande gioia”, quella che Bonifazi spera presto di ritrovare in campo.