Juve sconfitta a Monza: numeri e analisi di una crisi che continua
La squadra di Allegri ha perso per la prima volta in campionato, dopo due sconfitte in Champions League. Tante le cose che non funzionano dal gioco all’atteggiamento in campo
Immagina vincere contro il Monza, convincere dal punto di vista del gioco e ritrovare sorriso e serenità. Questo era quello che la Juventus aveva previsto per oggi pomeriggio. Serviva una svolta, una reazione. E invece niente. Buio.
Già, perché la Juventus vista in campo a Monza ha deluso proprio nell’atteggiamento: senza gioco, senza idee e soprattutto senza voglia di lottare. Su questo aspetto l’hanno vinta i ragazzi di Palladino. La squadra oggi allenata da Landucci – in panchina vista la squalifica di Allegri – è apparsa spenta e senza punti di riferimento a cui appoggiarsi. Gli episodi poi hanno dato il colpo di grazia, su tutti il cartellino rosso rimediato da Di Maria sul finire del primo tempo: l’argentino dopo un intervento duro di Izzo, si è girato e colpito l’avversario con una gomitata in pieno petto. Blackout. Foto di un momento in cui tutto va storto e regna il nervosismo. Bisognerà cambiare rotta.
Per rendersi però idea della crisi della Juve, oltre alle oggettive difficoltà a livello di gioco, non si possono non guardare i numeri. La Juventus ha perso le ultime due partite tra campionato e Champions League, non vince dal 31 agosto e non lo fa in trasferta da 149 giorni. Era il 25 Aprile e i bianconeri vincevano sul campo del Sassuolo. Sembra passata una vita. In trasferta alla squadra di Allegri manca anche spesso il gol. Zero sia oggi che con la Samp, mai più di uno in tutte le altre uscite. Tradotto: serve una scossa. E deve arrivare da tutti, dai giocatori alla società.
Da Monza la Juventus torna a casa senza punti, con tanti fischi presi e con una valigia piena di dubbi e delusioni. Allegri è sempre più solo, sembra che la squadra non lo segua più e che il legame con i tifosi non sia così solido, anzi. Anche molti di quelli che avevano accolto il suo ritorno alla Juventus come una benedizione, lo hanno abbandonato e lo considerano responsabile di un avvio di stagione con più ombre che luci. I fischi al termine della partita di oggi lo dimostrano.
“Sapevo quando sono tornato che ci voleva tempo per ricostruire”, aveva detto Allegri dopo la sconfitta di mercoledì sera contro il Benfica. Della serie, vi chiedo un po’ di pazienza. Che però nell’ambiente sembra finita o comunque giunta al limite. Bisognerà cambiare marcia, dal gioco all’apporto dei protagonisti. Senza Chiesa e Pogba saranno soprattutto Vlahovic e Di Maria a dover suonare la carica: d’altronde la Juve, per tornare a correre, ha bisogno di loro più che mai.