Carrarese, squadrone scientifico. Varone: “Voglio riprendermi la Serie B”
Dalla filosofia di Baldini agli esempi di Tavano e Maccarone. Sognando la B, una partita a carte dopo l’altra: tutta la Carrarese di Ivan Varone
“Siamo io, Caccavallo, la mia compagna e un nostro amico. Asso piglia? Mai, il vero scopone scientifico è così”. Carte napoletane a Carrara. Assi nella manica di un club che punta in alto, vivendo il calcio minuto per minuto. “Sono arrivato qui per riprendermi la Serie B sul campo”, annuncia Ivan Varone in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com. 14 presenze, 2 gol e una continuità ritrovata con il nuovo club. “Mi ritengo fortunato: ho trovato un grande gruppo e un mister con valori umani altissimi. Mi sta insegnando tanto”.
'Scientifica', è la preparazione della squadra di Baldini. “Sveglia alle 7, colazione alle 8. Poi allenamento, pranzo tutti insieme, di nuovo allenamento. E ora abbiamo anche la cena obbligatoria”, racconta il centrocampista classe ’92. “Siamo sempre insieme, una squadra e una famiglia. Baldini crede molto in questi valori, ci credo io e ci crediamo tutti”. Così nasce l’identità Carrarese, quarta nel Girone A di Serie C con il miglior attacco (62 gol in 34 partite) di tutta la categoria.
“Merito di Baldini, anche tatticamente ci sta insegnando tanto: da mezzala sono passato a giocare a due e la cosa funziona. Magari averlo incontrato prima!”, insiste Varone. “In cosa è speciale? Lui in campo è uno che ride poco, lavora soprattutto. I suoi discorsi ti prendono dentro, senti che è un uomo vero. E ci porta degli esempi giornalieri che noi possiamo osservare”.
Marchionni, Tavano, Maccarone. Il primo allenatore in seconda, gli altri l’attacco evergreen dei giallazzurri (quasi 80 anni e 27 gol in due, con l’ex Roma e Valencia capocannoniere). Tanta roba. “Il mister ci racconta tutti gli aneddoti di quando li allenava in Serie A da ragazzi per spiegarci dei concetti di gioco, dei momenti della stagione”. Carrarese in salsa Empoli e Parma: un piatto vincente. “Anche perché Ciccio e Mac sono davvero figure da seguire: sempre i primi ad arrivare ad allenamento e gli ultimi ad andare via. Con la carriera che hanno fatto potrebbero pensare a gestirsi, invece hanno fame anche per gli altri: sempre a darci consigli, a dare una mano”.
Non gli unici top player del club, secondo Varone. “Sono fortunato perché oltre a loro c’è uno che con questa categoria non c’entra niente e si chiama Giuseppe Caccavallo”. 32 anni, una carriera soprattutto in Serie C, ma che avrebbe potuto essere diversa. “Purtroppo gli infortuni l’hanno un po’ penalizzato, ma tecnicamente è di un altro livello. Per fortuna domenica è rientrato e ci ha fatto vincere la partita: adesso abbiamo un’arma in più per provare ad andare in Serie B”.
Un mantra e una promessa che Ivan ha fatto a sé stesso. “Ho un conto in sospeso con la categoria. Alla Ternana l’anno scorso siamo retrocessi, anche se a livello personale penso di aver fatto bene. Mi hanno sempre acclamato, ho trovato il mio primo gol in Serie B e svariati assist. E l’emozione del debutto contro l’Empoli… la mia miglior partita dell’anno, 1-1 più assist contro i futuri vincitori del campionato”.
Sprazzi di grande felicità. Tutto ciò che nella stagione in corso a Cosenza non è stato. “In estate il ds Trinchera mi ha voluto, ma con Braglia non ho avuto grandi possibilità di dimostrare il mio valore”, spiega Varone. Solo due presenze in Coppa Italia e poco più di 100 minuti in campionato. “Lui ha i suoi uomini, lo capisco: c'è un gruppo consolidato che ha conquistato la promozione l'anno scorso e che sta continuando a fare bene. Ma per tanti nuovi acquisti purtroppo non è stato facile integrarsi”.
A volte, per fare due passi avanti ne serve prima uno indietro. “Per questo ho scelto la Carrarese. Avevo anche altre proposte in Serie B ma volevo solo ripartire, tornare a giocare e a divertirmi”. Mossa azzeccata. “Le prestazioni stanno arrivando e sono molto contento. Peccato solo per aver buttato via 4-5 punti che oggi per la nostra classifica pesano: vogliamo centrare la promozione. So che è difficile, perché ci sono tante squadre importanti. Ma lo siamo anche noi”.
Soprattutto fuori dal campo, nello schema di gioco (e di vita) di Baldini. “Appena mettiamo giù il pallone, tutti a giocare a carte”. Viva il contatto umano, nell’era dei social e delle serie tv. “Ok, Gomorra la guardo”, ammette Varone da buon napoletano. “Però scopone innanzitutto. Noi quattro, perché gli altri sono più per burraco”. Coppie? “Caccavallo sta con la mia ragazza: lei non vuole giocare con me perché la sgrido sempre”. Da giocatore incallito. “Adesso ci siamo pure inventati un’esultanza, i polli dello scopone”. Instant Carrarese, uno spot verso la Serie B. Giocando le carte giuste…