Napoli e Juventus, il duello continua. Gli azzurri mai così costanti come quest'anno, la Juventus distratta dalla Champions, ma a un solo punto dai campani: chi vincerà lo scudetto? In assenza di sfere magiche la Gazzetta dello Sport si affida a Gianfranco Zola:
"Sarri l’ho definito una sorta di Riccardo Muti. Il Napoli va a memoria, si ritrova su schemi e giocate su cui c’è poco da fare. Il palleggio, che ricorda quello di Maradona e Careca al Napoli dei miei tempi, è un ricamo. Penso sia la stagione buona per lo scudetto. Allegri sta facendo da anni cose grandiose, ha rimodellato schemi e giocatori, basti dire Mandzukic terzino, ha superato con carattere su situazioni complicate, è un grande gestore di uomini. La lotta tra Juve e Napoli è bellissima, credo che il campionato si decida nel confronto diretto e nei big match. Mertens-Insigne e Higuain-Dybala? Con i due napoletani sarebbe stato divertente. Io e Sarri insieme al Chelsea? Una settimana sì e una no mi appiccicano qualcosa che riguarda il Chelsea. Ma di questa ipotesi non so nulla. Inoltre, dopo il Birmingham mi sono preso un anno sabbatico".
Doppio ex di Cagliari-Napoli, Zola non ama fare pronostici: "Nessun pronostico. Ho visto il Cagliari con la Juve, ha intensità e con Lopez è passato a tre dietro, scelta giusta.Ainizio stagione dissi che la squadra era di qualità con Cigarini, Barella, Ionita e tre attaccanti. Ma sono mancati gli equilibri dietro. Ora c’è da rammaricarsi per il k.o. col Chievo. Alla Sardegna Arena sarà una partita combattuta e anche bella. Cagliari a rischio retrocessione? Per stare in A in questa fase serve almeno un punto a gara. Non vedo rischi, Benevento, Spal e Verona sono in difficoltà. Ha un buon margine, ma meglio tenere la tensione alta e arrivare a quota 35/36. Forse bastano meno di 10 punti, ma prima li fai meglio è".
Su Barella, che proprio Zola fece esordire con la maglia del Cagliari: "Un ottimo giocatore che deve terminare la maturazione. L’importante è che vada in un club dove abbia fiducia e trovi spazio in campo. Inter? Spalletti è un grande allenatore, quotato a livello internazionale, potrebbe essere il posto adatto". Giudizio anche sul Milan: "Gattuso merita un monumento. Ha dato alla squadra quel che le serviva: la condizione fisica, gli stimoli e le responsabilità che solo lui, nato a pane e Milan, poteva conoscere". Sul futuro del calcio italiano: "C’è da chiedersi anche se dai settori giovanili arrivino giocatori a sufficienza, se il sistema è ottimale per la maturazione dei talenti. A Napoli imparavo da Maradona ma potevo anche giocare. Inoltre, i giocatori di qualità una volta venivano anche dalla strada. Ora non più. Un nuovo Gianfranco Zola? Per il calcio italiano mi auguro ce ne siano tanti". L'intervista integrale nelle pagine de La Gazzetta dello Sport.