Zdenek Zeman, è solo un arrivederci. Il boemo e il suo Pescara domenica saluteranno la serie A, ma l'intenzione è quella di risalire immediatamente. E' l'argomento principale affrontato nella lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, ma c'è spazio anche per Totti e per il figlio Karel. Si parte dalla retrocessione:
"A metà febbraio sono tornato, quando ormai era annunciata la condanna alla B" - attacca Zeman - "Già a Natale sembrava delineata la classifica in coda, con tre squadre destinate alla retrocessione. Poi il Crotone ha compiuto la grande impresa di conquistare 17 punti in 7 incontri e si è rimesso in corsa. Sono stati bravi, sul mercato, nell’ambiente e in campo: hanno proprio meritato di giocarsi tutto nell’ultima giornata. Solo un arrivederci alla serie A? Me lo auguro. Io ci metterò il lavoro e l’entusiasmo, poi bisognerà fare i conti con il campo. Ho il contratto anche per la prossima stagione. Vedo Sebastiani fortemente motivato a riscattare questa annata negativa. Non immagino, al momento, uno scenario diverso da quello attuale".
Obiettivi durante il prossimo calciomercato: "Sei anni fa, ci fu una rivoluzione sul mercato. Del gruppo precedente rimasero Cascione, Gessa e Sansovini. Certo, arrivarono giovani di qualità, come Immobile e Insigne, e si puntò sulla crescita di Verratti. Vediamo che mercato sarà… Il presidente ha detto che nell’ultimo campionato non è stato lui a fare il mercato. Non è solo questione di soldi, per me contano di più l’organizzazione, le idee, il progetto". Uno sguardo al resto del campionato: "Il Pescara la grande delusione e l’Atalanta la sorpresa. A Bergamo si è creato un cocktail straordinario: dopo un avvio stentato, Gasperini si è affidato ai giovani e ha svoltato, proponendo un gioco pregevole. Sì, toccherebbe a lui la Panchina d’oro. Di Francesco alla Roma? Per me sta benissimo al Sassuolo, dove ha impostato uno straordinario progetto, valorizzando tanti giocatori e contribuendo alla crescita del club".
Su Totti: "Non lo sento da tempo, a me non ha detto di voler chiudere col calcio. Altri hanno deciso per lui che non giocherà più nella Roma. Spero che Francesco decida di divertirsi e divertirmi ancora. In Italia non lo immagino in altri club. All’estero sì. A Miami con Nesta? Boh. Lo conosco. Gli sarà costato mantenere equilibrio e rispetto. Ma non sono sorpreso, so quanto Francesco ha dato alla Roma, caricandosela sulle spalle. Totti ha costruito tanti allenatori in questi anni; non sono stati i tecnici a costruire lui". Sulla finale di Champions: "Con il Real è sempre una sfida incerta, può succedere di tutto. Comunque, Allegri guida un gruppo fortissimo e ha saputo coinvolgere nella fase difensiva anche Mandzukic, elemento fondamentale. Sono curioso di scoprire se Cristiano Ronaldo saprà sfondare il muro difensivo della Juventus".
In chiusura d'intervista Zeman parla anche del figlio Karel: "Ha fatto davvero un miracolo, salvando la Reggina. E’ bravo, è giusto che vada avanti per la sua strada. Io, a 70 anni, ho il mio futuro…".