Calato il sipario sulla regular season di serie B, è adesso tempo di playoff per eleggere la terza squadra promossa in serie A dopo Spal ed Hellas Verona. Si comincia da domani con il primo turno in cui si sfideranno Cittadella-Carpi (lunedì alle 20.30) e Benevento-Spezia (martedì alle 20.30), sfide secche da cui usciranno le squadre vincenti che andranno poi a sfidarsi con Frosinone e Perugia.
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Beppe Iachini ha fatto il punto sui playoff dall'alto della sua esperienza fatto di parecchie promozioni dalla B alla A: "Come si vivono queste partite? Il pensiero è essenzialmente uno, per gli allenatori: serve capire chi è al meglio della condizione, chi si è allenato con continuità e chi, magari per infortuni, non è stato in grado di farlo. Non è questione di restringere la rotazione dei giocatori utili, conta soltanto capire chi sta bene e chi no. La condizione psicofisica viene prima di tutto. La condizione è la priorità, poi diventa una questione di conoscenze e certezze. L'identità di gioco, i meccanismi e la mentalità non si costruiscono in pochi giorni, e sono quei fattori determinanti nei playoff. Chi è sorretto da queste certezze gestisce meglio le partite e gli eventuali episodi negativi".
La ricetta per Iachini è una sola: "Bisogna evitare i calcoli, giocare per il pareggio per mantenere un vantaggio acquisito è deleterio: si gioca per vincere, a questo punto. Il Frosinone? Sono convinto che Pasquale Marino saprà portare la sua squadra sul tema-playoff, senza pensare al treno appena sfuggito. I playoff sono un nuovo mini-torneo, pensare al passato sarebbe un errore capitale. Se dovessi fare un nome, penserei proprio al Frosinone. I 74 punti della stagione regolare, con 9 lunghezze sulle quarte in classifica, rappresentano un percorso notevole, ma mettono il Frosinone anche sotto i riflettori: chi lo affronta moltiplicherà le forze. E anche se il campionato ha detto che il Frosinone è stato la squadra migliore tra quelle ancora in gioco, i playoff sono imprevedibili".
A Christian Bucchi, giovane allenatore del Perugia, Iachini non sente di dover dare determinati consigli in particolare: "Non c'è una ricetta, a livello tecnico, mentre a livello mentale ne esiste una: mai cambiare ciò che è stato fatto in 42 turni e nove mesi di gioco. Serve dare continuità ai giocatori, che è sinonimo di serenità, giusta carica: nei momenti di difficoltà una squadra deve aggrapparsi all'organizzazione di gioco. E il Perugia può farlo. Il Cittadella è stata una bella sorpresa, applaudo il lavoro di Venturato e del ds Marchetti, i veneti hanno sempre avuto il giusto atteggiamento. Ma il Carpi è insidioso: è in forma, può contare sulla coppia Mbakogu-Lasagna in attacco, e Castori conosce il suo gruppo in profondità. Benevento-Spezia? Il Benevento è il simbolo dell’entusiasmo che porta una neopromossa a fare bene anche in B, si è visto anche con Spal e Cittadella. In più, a Benevento c’è un fattore campo vero, è dura per tutti fare risultato sul campo dei campani. Ma lo Spezia non è un avversario facile, Di Carlo ha creato un bel mix di veterani e giovani, con quella solidità che è la base per brillare nei playoff".