Palermo, la crisi di risultati continua. Al momento Eugenio Corini non ha dato la scossa sperata e, con il mercato di gennaio alle porte, si parla più di possibili cessioni che di acquisti. Il presidente Maurizio Zamparini ha confermato che Hiljmark andrà via e sulla permanenza di Nestorovski non è più sicuro come qualche settimana fa. L'imprenditore friulano ha concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport:
"Sono deluso, come tutti. La grande delusione l'ho avuta con De Zerbi. Gli ho dato tutto il tempo. La squadra non è come la dipingono, piuttosto non è squadra. So che Corini è una bravissima persona e ci mette l'anima, che farà di tutto per uscire da questa situazione ma le sconfitte lasciano il segno e i ragazzi non ci credono più, vanno in campo impauriti. Ma perché? Con sei punti e un piede in B, dovrebbero giocare con la testa libera. Invece nessuno corre. E allora ho telefonato a Corini: Andiamo a Genova per vincere. Poi, se perdete 4-0, pazienza tanto stare un'ora, in difesa non serve a niente. Fiducia? Poca, sto lottando, com'é mia abitudine e cerco di dare coraggio. Mi ero illuso con De Zerbi, ma ha rifiutato il mio aiuto. Che non significava sostituirmi a lui. Volevo mettergli accanto un tecnico abituato alla A, Bortoluzzi, che ho avuto da giocatore a Venezia e ho rivisto a Palermo come vice di Guidolin. La risposta: 'No, no, il mio team ha detto di no'. Come? Non spetta alla società decidere?".
Il prossimo mese sarà decisivo: "Corini continuerà con lo stesso entusiasmo. Vediamo cosa farà nei prossimi, decisivi, impegni contro Pescara e ad Empoli. La nostra corsa è su questi avversari e sul Crotone, mezzo campionato ce lo giochiamo tra Natale e l'inizio dell'anno, sfide secche senza appello. Con due vittorie, saremo ancora in corsa, altrimenti, pensiero alla B. Quattro anni fa, a Genova, Corini, col Chievo, riuscì a vincere. Mi appiglio ai corsi e ricorsi. Però ho visto un Genoa, oltre che ben messo, combattivo, qualità che manca al Palermo. Siamo molli. Mi ha stupito Rigoni. Messo fuori rosa da noi, è diventato indispensabile nel Genoa. Bastava trovargli la giusta posizione. Quella da dare a Bruno Henrique, un centrocampista sul quale conto. Chi lo ha allontanato? Ballardini voleva far fuori lui, Sorrentino, Maresca e El Kaoutari. Ho chiamato Rigoni: 'Non sono d'accordo, rientra subito in squadra'. E lui: 'No voglio andare via'. L'ho sempre apprezzato, tuttavia se un giocatore decide di non restare, c'è poco da pregarlo. Ormai, però, mi sono abituato, la colpa è sempre... mia".
Capitolo mercato: "Hiljemark si guarda le partite perché vuole andare via e probabilmente sarà accontentato. Chi non è convinto ha le porte aperte. A gennaio, bisogna comunque costruire con intelligenza per essere pronti a tornare in A in caso di retrocessione. Il mercato fa a pugni con una classifica come la nostra. Chi comprare? In giro c'è poco e cambiare una scarpa per un'altra rotta non ha senso. Oltre a Simic, che è un ragazzo perbene, intelligente, con una cultura imprenditoriale, ho chiamato vecchi amici come Marotta e Galliani. In linea di massima scartiamo i giocatori stranieri a meno che non abbiano personalità e conoscenza del nostro campionato. Cerchiamo italiani da inserire subito, non possiamo aspettare un anno per averli nelle migliori condizioni. Altrimenti, potremmo andare avanti con i nostri Balogh, Sallai ed Embalo".
Le trattative con i cinesi vanno avanti. Intanto i tifosi lanciano una petizione per revocargli la cittadinanza: "Cinesi? Entro il loro capodanno che, nel 2017, si festeggia il 28 gennaio, mi inviteranno in Cina. Siamo ancora all'inizio, non possiamo forzare la mano. Tifosi? Avranno i loro motivi ... Non mi metterò a piangere. Per conto mio, potrebbero anche togliemi quella italiana, sto pensando di andarmene... In Italia, stanno uccidendo l'imprenditoria e quando ciò accadrà, saremo una paese di disoccupati. Questo è un mondo senza più valori, legato solo al risultato. La gente non deve tifare per Zamparini ma per i colori. La squadra è della città. In Inghilterra gli stadi sono pieni anche se si naviga in fondo alla classifica. E comunque, quando non ci sarò più, verrò ricordato come il più grande presidente, in termini di risultati, della storia del Palermo".
In chiusura d'intervista una battuta su Nestorovski: "Ha dimostrato il suo valore al contrario di quello che sosteneva Ballardini. L’errore è lasciarlo da solo. Dovrebbero sostenerlo elementi di altro spessore. Uno è Trajkovski che rientra, poi spero nel recupero di Embalo e Balogh. Più facile che vadano via giovani come Bentivegna e Lo Faso, che rappresentano il nostro futuro, per crescere altrove. Cedere adesso Nestorovski? Se manca anche lui, siamo nella me...".