Frosinone-Palermo continua ancora ma adesso lontano dal terreno di gioco. Dopo le parole di ieri sera a SkySport del presidente rosanero Giammarva che ha confermato la volontà del club di procedere con un ricorso, oggi ha parlato anche Maurizio Zamparini.
Tornato sui temi e le polemiche nate dopo i 90 minuti dello Stirpe, Zamparini ha ribadito: "Abbiamo incaricato i nostri legali di fare ricorso e si supportarlo con tutte le prove".
"Io credo che l'arbitro abbia cambiato la decisione sul rigore perché assediato e intimidito da tutta la squadra avversaria a tal punto da non sanzionare col cartellino rosso chi ha dato la testata a Nestorovski davanti ai suoi occhi - ha proseguito, come riportato dal sito ufficiale del Palermo -.
E' stato un susseguirsi di cose che non hanno niente a che fare con la legalità.
E' stato un incontro illegale. Da quel momento in poi l'arbitro ha perso la trebisonda e noi faremo i passi necessari, sperando che il tutto porti ad avere giustizia perché lo spettacolo che ha dato ieri il calcio italiano a Frosinone è stato indecoroso per il comportamento della squadra del Frosinone che addirittura con i suoi giocatori tirava in campo i palloni per fermare l'azione d'attacco.
Non rilevati, nè sanzionati, nè dagli arbitri, nè dal quarto uomo, nè dai guardalinee. Io ho sentito il nostro presidente Giammarva puntualizzare sul fatto ed è veramente avvilente vedere tre persone che dopo un comportamento squallido e antisportivo continuano a tirare fango.
Denota la qualità delle persone. In Italia stiamo vivendo questo momento brutto, mi ricordo la partita che abbiamo giocato a Parma e l'arbitro fece la stessa cosa.
Di questi episodi ne stanno accadendo troppi nel calcio e io mi auguro che un ente competente o il nuovo Ministro dello Sport, nel quale credo moltissimo, prenda i provvedimenti per aprire un'inchiesta.
Non va rivoluzionata solo l'Italia che non funziona ma anche il calcio nella sua illegalità non funziona. Non è più un calcio legale".