Passionali, controversi, tutt’altro che convenzionali. Maurizio Zamparini e Massimo Cellino sono i presidenti più imprevedibili degli ultimi vent’anni del calcio italiano. La loro fama di “mangiallenatori” li precede e li ha caratterizzati, da Venezia a Palermo per il primo, da Cagliari a Brescia per il secondo. E questo weekend si carica di significati simbolici, perché entrambi hanno deciso di cambiare l’allenatore. Ci ha pensato prima Zamparini, che dopo la sconfitta col Venezia ha voluto esonerare Tedino. Oggi, invece, è arrivato l’esonero di Boscaglia a causa della sconfitta con la Salernitana, che era stato già sollevato una volta dall’incarico in questa stagione prima di adesso. Ai loro posti sono stati chiamati rispettivamente Stellone e Pulga.
La lista degli allenatori si allunga, dunque, per entrambi. Sotto la gestione Zamparini, il Venezia ha visto il susseguirsi di tanti protagonisti diversi, alcuni attualmente con carriere importanti alle spalle: F. Mazzola, Cerantola, Fabbri, Pasinato, Sabadini, Zaccheroni (3), Marchesi, Maroso, Ventura (2), Maifredi, Geretto (2), Marchioro, Bellotto (2), De Vecchi-Fontana, Novellino, Spalletti (2), Materazzi, F. Oddo, Prandelli, Buso, Magni. In quegli anni, tra il 1987 e il 2002, Zaccheroni è stato il più richiesto e anche il più longevo sulla panchina veneta.
Col Palermo il ritmo è stato simile, avendo cambiato oltre trenta allenatori. Con l’insediamento del presidente nel 2002, fu subito licenziato Pruzzo che era stato scelto dalla precedente dirigenza: durò praticamente soltanto poche ore. Fu scelto Glerean, che però fu cacciato dopo la prima giornata. E così è cominciato l’elenco, che ha visto i seguenti allenatori: Pruzzo, Glerean, Arrigoni, Sonetti, Baldini, Guidolin (3), Delneri, Papadopulo, Gobbo, Pergolizzi, Colantuono (2), Ballardini (3), Zenga, Rossi (2), Cosmi, Pioli, Mangia, Mutti, Sannino (2), Gasperini (2), Malesani, Gattuso, Iachini (2), Schelotto-Viviani, Tedesco, Bosi, Novellino, De Zerbi, Corini, Lopez, Bortoluzzi, Tedino. Come si nota, Guidolin e Ballardini sono gli allenatori a cui Zamparini si è rivolto più spesso, per invertire le tendenze giudicate negative della squadra rosanero.
Anche Cellino ha facilmente optato per i cambi di guida tecnica. Tra Cagliari, Leeds e Brescia ha avuto rapporti di lavoro con 37 allenatori diversi, di cui sei soltanto nelle due stagioni inglesi. Di seguito, l’elenco: Giacomini, Mazzone (2), Radice, Giorgi (2), Tabarez (2), Trapattoni, Perez, Ventura (2), Ulivieri, Bellotto, Materazzi, Sala (2), Salvori, Nuciari, Sonetti (3), Reja, Arrigoni (2), Tesser, Ballardini (3), Giampaolo (2), Colomba, Allegri, Melis, Bisoli, Donadoni, Ficcadenti, Lopez (2), Pulga, McDemott, Hockaday, Milanic, Redfearn, Rosler, Evans, Boscaglia (2), Marino. Anche qui torna di frequente il nome di Davide Ballardini, che insieme a Nedo Sonetti è stato il profilo preferito da Cellino. Il più longevo è stato Ventura, capace di rimanere saldo su quella panchina per due stagioni intere e consecutive, in cui è arrivò anche una promozione in Serie A nel 1998.