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Data: 29/04/2018 -

Dal cortocircuito allo spiraglio di luce di Bologna, in una totale questione di testa: Calhanoglu torna e illumina il Milan

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E’ bastato un attimo, un lampo, uno spiraglio. Quello che, a livello di luce, il Milan non vedeva da più di un mese, legato ad un’ultima vittoria ottenuta il Chievo il 18 marzo scorso: quello che Hakan Calhanoglu, decisamente uomo in più del difficile momento rossonero, ha sfruttato per prendere per mano i suoi a Bologna, restituendo un piccolo sorriso a chi delle sue qualità, dal primo allenamento svolto insieme, è rimasto particolarmente colpito e sorpreso.

Torna il 10, torna la qualità: almeno nel singolo, per una squadra che non ha particolarmente convinto per prestazione complessiva, facendo ciò che è più mancato in 40 giorni in cui la porta, per il Milan, ha assunto man mano sempre più le sembianze di un bersaglio sempre più complicato da centrare. Questione di testa, nel credo di Rino Gattuso: abbattere il muro emotivo auto-eretto da una squadra comprensibilmente stanca, tante volte (53) in campo come nessun’altra italiana in questa stagione, capace tuttavia di spegnere la luce della brillantezza mentale in un finale di stagione particolarmente impegnativo. Ed è proprio lì che Calhanoglu, pupillo Gattusiano se ce n’è uno, ha saputo premere l’interruttore: due gare saltate per infortunio coincise (non casualmente) con un cortocircuito totale rossonero, soprattutto a livello offensivo, riparato oggi con una prova qualitativamente e quantitativamente completa anche in fase di interdizione.

Concetto di testa, chiaro e centrale, che non può non ripresentarsi proprio nel caso di Hakan, per una svolta definitiva trovata a partire dal derby di Coppa Italia: calarsi in una realtà nuova, dopo anni spesi in Germania, è costato qualche inevitabile mese di adattamento, lasciando prima spazio a tante ingenerose critiche sul suo reale valore. Lato migliore delle proprie qualità che Calhanoglu, sin da inizio carriera, ha mostrato dietro le punte, in una zolla di campo in cui Gattuso potrebbe decidere di schierare il turco a partire dalla prossima stagione: libero mentalmente, tra squalifiche a comprometterne la continuità al Bayer Leverkusen e folli processi scomodi, per accuse totalmente infondate mosse dalla propria ex compagna, come parte di un passato ormai da lasciare totalmente alle spalle. Sfruttando il carpe diem del presente, come fatto a Bologna, per incidere e decidere in zona trequarti, con un occhio al futuro: gol e (mezzo) assist, utile alla terza rete stagionale di Bonaventura ai rossoblu. Ritrovandosi lì, nell’epicentro di emozioni del “Dall’Ara”: dove l’anno scorso, in 9 contro 11, il Milan ha saputo ritrovare quel concetto di squadra fortemente ricercato da Gattuso. E dove oggi, oltre le difficoltà, spera di aver ritrovato quella scintilla capace di risvegliare la sua squadra. Riaccendendo la luce sulla qualità e sulla centralità di Hakan Calhanoglu.

Tags: Milan



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