Il Venezia festeggia il ritorno tra i professionisti, la promozione in Lega Pro è finalmente realtà. Tra gli artefici della cavalcata arancioneroverde c'è sicuramente il ds Giorgio Perinetti che, la scorsa estate, ha deciso di sposare l'ambizioso progetto del presidente Joe Tacopina: "Eravamo condannati a vincere, questa condizione non è mai facile. La pressione era molto forte, ma la squadra era attrezzata e la società ci ha fatto lavorare al meglio - le parole di un emozionato Perinetti a Sky Sport - Davanti a noi c'è una montagna, oggi però abbiamo scalato il primo, fondamentale, gradino. Momento più complicato? L’obbligo di vincere, avere tutte le domeniche le attenzioni addosso, gli avversari che volevano far bene contro di noi. Abbiamo gestito bene la pressione, la squadra è stata forte e siamo arrivati al risultato in anticipo. Proveremo a ripeterci l’anno prossimo, cercando di continuare questa scalata".
"Tacopina è entusiasta, è una persona che rispetta i ruoli - ha proseguito il ds del Venezia - Mai mi era successo di lavorare in autonomia, senza le ingerenze di chi sta sopra. La proprietà ha grandi progetti, tra cui il miglioramento del centro sportivo e la costruzione del nuovo stadio. Spero che tutto questo si realizzi, senza gli impianti di proprietà l’Italia non può reggere il confronto con l’estero ed emergere. Spero che Venezia sia una delle prime assieme a Juventus e Udinese ad avere una propria casa del calcio”.
Perinetti, infine, ha voluto ribadire i motivi che lo hanno spinto ad accettare l'avventura in arancioneroverde: “Nella vita bisogna sfidare sé stessi. Non avevo mai fatto la D, sono ripartito da zero per ritrovare entusiasmo ed emozioni genuine. Mi ha fatto piacere vincere, volevo dedicare questa vittoria a una persona che non c’è più e ci sono riuscito”.