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Data: 01/03/2016 -

Vamos, Nacho. Torreño sconfigge il tumore, il vice-Sousa sorride: "Incertezza e paura, ma ho vinto io"

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Avesse vinto contro il Napoli, forse Paulo Sousa non avrebbe esultato così tanto. Perché la vittoria arrivata oggi, fuori dal campo, vale più di punti ed obiettivi. Nacho Torreño è guarito. E questa sì, è la notizia più bella di tutte in casa Fiorentina. Il vice-Sousa ha sconfitto l'avversario più difficile, quel tumore che lo aveva tenuto lontano troppo a lungo. Alti e bassi, riprese e ricadute. Lui, fidato secondo del portoghese, non si era mai arreso. Silenzioso quanto fondamentale, sorridente sempre. Sorriso contagioso al servizio di tutti, come la sua esperienza. Più di un braccio destro per Paulo Sousa, con cui ha condiviso vittorie, sconfitte, lavoro quotidiano. Esperienze sul campo che lo hanno reso più un amico che un semplice “secondo”, Nacho Torreño è il compagno di viaggio a cui il portoghese non rinuncerebbe mai. È indispensabile, tanto che nei momenti più delicati per la sua malattia l'allenatore viola ha saputo perfino rinunciare a importanti offerte lavorative. O con lui o niente, il diktat del portoghese. In estate stava meglio, anche per questo Sousa aveva scelto di accettare senza indecisione la Fiorentina. Il suo sorriso in ritiro a Moena aveva contagiato tutti, tipico buonumore spagnolo a cui resistere è difficile. Poi a settembre una ricaduta, che lo ha costretto ad una nuova operazione: assenza forzata, ma solo fisicamente. Col cuore c'è stato sempre, ed oggi col cuore scrive a tutti. Una lettera aperta a tifosi viola e non solo, a tutti coloro che gli sono stati vicini. Per dire "sono guarito", per dire "ho vinto". "Oggi sono guarito. Circa un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro ma oggi posso dire dopo diverse cure e due interventi che l’ho sconfitto. Ho giocato la più difficile partita della mia via vita e l’ho vinta alla grande. Le prime sensazioni che mi hanno pervaso quando mi è stata diagnosticata la malattia sono state l’incertezza e la paura. Paura perché la parola cancro significa conseguenze molto negative ed insicurezza perché non sapevo cosa mi sarebbe potuto succedere. Sono stati giorni e settimana molto dure, ho pianto e sofferto molto sia fisicamente  che mentalmente, soprattutto la fragilità mentale mi ha fatto cadere in uno stato sconosciuto per me prima. Ma grazie ai sorrisi di mio figlio ogni mattina, all’aiuto ed al supporto della mia incredibile moglie Ana (Lei è il mio vero eroe), della famiglia e degli amici (sarebbe impossibile citarli tutti!!!), ho iniziato a vedere le cose in maniera differente e affrontare la mia situazione, normalizzandola e mettendoci carattere ed ancor un maggiore coraggio. Tra questo grandissimo gruppo di persone, vorrei ringraziare: la famiglia Della Valle ed i dirigenti per la loro sentita vicinanza, Paulo e tutti i miei colleghi dello staff per la loro pazienza, amore e supporto incondizionato dal primo all’ultimo giorno, ogni singolo giocatore con cui condivido lo spogliatoio per tutto l’amore, la forza e l’energia che mi hanno trasmesso dal primo momento che hanno saputo della mia malattia, A tutti i tifosi ed amici che sono parte della Famiglia Viola. SENZA TUTTI VOI non credo ce l’avrei fatta! GRAZIE dal più profondo del mio cuore. Oggi posso iniziare a vivere la mia Vita con la mia famiglia nella meravigliosa Firenze ed riprendere il mio posto dentro la squadra. Oggi la partita è finita, ho vinto. Ci vediamo allo stadio Artemio Franchi. Nacho Torreño". E allora vamos, Nacho. E complimenti, per il gol più bello.


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