Cinque anni e mezzo di Inter, senza mai entrare nel cuore dei tifosi. Andrea Ranocchia a gennaio ha deciso di cambiare, per ritrovarsi. "Se ho preso la decisione di venire qui alla Sampdoria" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "è perché ho tanto da dare, da dimostrare e da riprendermi. Al fatto di essere in prestito secco neanche ci penso. Mi sono buttato al cento per cento in questa grande sfida. Non vengo per passare il tempo, non sono quel tipo di persona li. Io al trasferimento ci ho pensato per tre settimane, ho fatto una tabella con i pro e i contro. Mi sono battuto per andare via, loro volevano che rimanessi. Ma era il momento per me di cambiare. Mancini mi ha detto che per l'ambiente ero una persona positiva e io gli ho risposto che non sarei rimasto neanche se mi dava l'opportunità di giocare 20 venti partite da lì alla fine del campionato. Non era più il momento di rimanere, mi servivano altri stimoli e altre sfide. All'azzurro ci penso, un giocatore deve avere degli obiettivi, ma non è l'obiettivo primario. In questo momento ho bisogno di ritrovare sensazioni che avevo un po' perso. L'ho fatto per me e questa è la più grande motivazione che ho".
Ranocchia riceve qualche critica di troppo anche a Genova: "Dispiace sbagliare. Un errore non è mai voluto e io lavoro per farne meno. Da quando gioco ho sempre affrontato le avversità guardandole in faccia. Questo è un momento in cui appena sbaglio subiamo un gol e qui ogni errore costa di più, perché sono l'ultimo difensore prima di Viviano. Non vorrei, però, che si andasse avanti come accadeva con l'Inter, che cioè si ragioni per luoghi comuni. Anche quando faccio una partita buona c'è il giudizio negativo e questo mi da un po' di fastidio. Se sbaglio è giusto che arrivino i giudizi negativi, ma se faccio bene non si può dire che Ranocchia, a prescindere, ha giocato male. Io sono contento delle mie prestazioni. Qui mi sto sentendo vivo rispetto agli ultimi anni nell'Inter, dove ero un po' sovrastato dalla negatività dell'ambiente".
Domani ci sarà la delicatissima sfida con il Frosinone: "Per noi questa è una finale di Champions. E' una follia che la Sampdoria sia così in basso in classifica, ha grandissima qualità e il mix giusto tra esperienza e gioventù. Forse le aspettative di inizio stagione hanno fatto brutti scherzi. Tutti si aspettavano di giocare per altri traguardi, poi è difficile cambiare obiettivi e allenatore. Io ho già vissuto situazioni simili. E' questa l'unica spiegazione che posso dare, perché vedendo la squadra anche in allenamento, questa situazione è inspiegabile".