Undici metri di felicità, sotto alla Nord: Allison che intuisce ma non ci arriva, Gradinata che esplode. Eccola la prima gioia maglia del Genoa sulle spalle: mani alle orecchie, quattro mesi e otto giorni dopo il passaggio in rossoblù, due infortuni e tanta, tantissima sfortuna dopo, finalmente Lapadula. Prima rete, decisiva, a rimettere tutto a posto e a portare il primo punto al Ferraris del Ballardini 3.0: game over, 1-1 a Marassi. Nel segno del ragazzo partito da Torino - poster di Del Piero appeso in camera - e sbarcato a Genova passando per Vercelli, Ivrea, Parma, (Atletico) Roma, Ravenna, San Marino, Cesena, Frosinone, Nova Gorica, Teramo (con tanto di proposta di matrimonio - accettata - allo stadio alla fidanzata a fine partita davanti a tutto il pubblico), Pescara e Milano: tanta gavetta, tantissime piazze, altrettante categorie.
Dalla Lega Pro alla Serie A, passando per una B vissuta da protagonista assoluto maglia del Pescara sulle spalle e un'estate (l'anno scorso) da vero e proprio oggetto del desiderio di mercato: tra le pretendenti, anche il Genoa, a più di un passo, documenti già pronti e quell'sms a Preziosi. 'Presidente mi dispiace, ma non posso dire di no' (al Milan): la prima stagione in A in rossonero e poi lo sbarco a Genova, questa volta per davvero. È lo scorso luglio: obiettivo e compito, quello di non far rimpiangere il Cholito Simeone. A rallentare la tabella di marcia di 'Sir William' Lapadula la fascite plantare prima e il trauma distorsivo al ginocchio sinistro con lesione del legamento collaterale interno di Udine poi. Strada da subito in salita, che il combattente Gianluca affronta testa bassa e tanto, tantissimo lavoro tra Chiavari e Pegli, mirino puntato sul ritorno in campo: a San Siro, contro il 'suo' Milan.
Ultimo punto del Grifone targato Ivan Juric. - esonerato e sostituito da Ballardini dopo la sconfitta nel derby - Allenatore croato al quale 'Lapa' oggi ha voluto riservare una dedica speciale: "Questo gol lo volevo dedicare a Juric e al suo staff, che non ho potuto aiutare per i tanti problemi fisici avuti in questo inizio di stagione". Testa al futuro, senza però dimenticare il passato: perché Gianluca oltre ad essere un grande attaccante è anche un bravo ragazzo, semplice, che non ha mai dimenticato da dove è partito. I primi calci ad un pallone in bianconero, il passaggio al Rivoli Collegno. E poi Treviso, Pro Vercelli. Valigia sempre pronta, il fiuto del gol (quasi) sempre dietro: con Ivrea, Parma, Atletico Roma e Ravenna poche le occasioni per mettersi in mostra, le marcature nulle. Col San Marino la prima vera stagione da protagonista, ventiquattro i gol e titolo di capocannoniere nella seconda divisione in Lega Pro.
Le esperienze a Cesena e Frosinone sono ancora più nubi che luce, è tempo di cambiare. Ancora. Per ritrovarsi da combattente qual è, - è il fratello Davide, postino ma attaccante in eccellenza a dargli il soprannome 'Sir William', per l'amore per il film Braveheart e lo spirito da combattente - lontano da casa, in Slovenia. Il resto è storia nota: la bella stagione al Teramo, l'esplosione a Pescara. L'occasione Milan e ora il Genoa, pronto ad aspettarlo. "Lapadula è un attaccante che in ogni partita qualcosa di importante la crea, vive per fare male agli avversari. - le parole del 'Balla' dalla pancia del Ferraris a fine gara - È un ragazzo che aveva bisogno di fare gol, siamo contenti per lui, ora da lui e da tutti ci aspettiamo tanto altro". Altri gol, altre dediche, maglia numero dieci sulle spalle: quella di Sir Gianluca Lapadula, protagonista di giornata. Undici metri di felicità, sotto alla Gradinata Nord che esplode. Finalmente, per la prima gioia rossoblu firmata 'Lapa'.