Un lunedì da affrontare… a testa alta. E’ #MondayMotivation in casa Cagliari, con il faccione del DiGe in primo piano, un po’ ovunque tra i social rossoblù. Fiero ma soprattutto soddisfatto. Perché contro il Crotone ha preso la mira e… ‘boom’. Golazo, finalmente. +3 secco. Gioiscono pure tutti i fantaallenatori che hanno creduto in lui fin dall'inizio, nonostante una partenza un po' in salita anche nei voti. E pensare che la gioia di segnare in A gli mancava dalla stagione 08/09 quando giocava con la Reggina. Altri tempi. Ma non altri ruoli, stranamente. E' vero che Davide ha ripreso - e stravolto, in positivo - in mano la sua carriera da regista basso (l’intuizione fu di Iachini al Palermo, la conferma arrivò a Vicenza con Marino fino a Cagliari) ma ieri è tornato a fare il classico ’10’ fantasista dietro le punte, in assenza di Joao Pedro. E tac. DiGe pare ricordarsi come si fa. Anche perché quello era il ruolo in cui ha dato il meglio, a partire dai primi anni al Milan. Quando era negli Allievi, Davide impressionava così tanto che è stato ad un passo… dall’Arsenal! I Gunners lo avevano sedotto e quasi convinto, mancavano solo le firme. Solo quelle. Poi alla fine il ragazzo ha fatto una scelta di vita e preferito restare in Italia, in rossonero.
Pochi fronzoli, nessun tatuaggio. Solo una zazzera di ricci in testa, che d'estate diventano un bel cespuglio ingestibile. Su WhatsApp una foto di famiglia che rispecchia le sue priorità di uomo: suo figlio in spalla. Di spalle, entrambi. Entrambi con la maglia rossoblù del Cagliari addosso. Numero 8. Anche perché la dieci è sinonimo di passato nonostante una ’10’ se la sia pure... comprata! Per beneficienza, al Palermo. "Inizialmente me la propose capitan Barreto, ero titubante lo ammetto. Sai, l’aveva indossata un mostro sacro come Fabrizio solo qualche settimana prima, era una responsabilità bella grossa. Poi dopo c’è stata questa iniziativa benefica e me l’hanno fatta pagare… salata!”. Ci svelò tempo fa in esclusiva. La consapevolezza di poter dimostrare ce l'ha sempre avuta ma senza mai farla fuori dal vaso perché lui è uno educato, capace di aspettare e rispettare, anche in silenzio. E rispondere, in campo. 'Boom'. Golazo e testa alta. Per un lunedì da Davide Di Gennaro. #MondayMotivation