Emil Hallfredsson personaggio a sorpresa. Duro e combattivo in campo, simpatico e chiacchierone fuori, il centrocampista dell'Udinese ha raccontato, nel corso di un'intervista concessa a La gazzetta dello Sport, alcuni simpatici aneddoti e diverse curiosità della sua vita privata: "Io nuotato con gli squali? Non è vero. In Islanda c’è una specie di parco acquatico in cui è possibile provarci, ma io non l’ho mai fatto e non ho mai avuto voglia di farlo. Però è vero che l’ho detto e non so neppure io perché. Mah... Avevo 23 anni ed ero appena arrivato in Italia e mi è venuto di dire questa stupidaggine. Islanda? Io andavo a scuola alle 7 del mattino ed era buio, uscivo alle 14 ed era buio. Per qualcuno può essere deprimente, ma io non mi ci trovo male". In Italia Emil oltre al sole ha imparato ad apprezzare il vino: "Quando sono arrivato da voi non avevo mai bevuto alcool in tutta la vita, non mi piace neppure la birra; adesso invece sono diventato un appassionato e persino un importatore di vino italiano in Islanda. So che Ferguson apprezza il genere, così se mi capitasse d’incontrarlo gli regalerei un “La Poja”, rosso di Allegrini. Sono convinto che gli piacerebbe. È meglio dell’Amarone. Adesso che sono a Udine devo scoprire i vini friulani".
L'islandese torna anche sull'esperienza di Reggio Calabria: "Sono due i momenti negativi della mia carriera. Il primo quando perdemmo gli spareggi con la Croazia per andare al Mondiale. Ma fu brutto anche vivere la seconda stagione con la Reggina, cambiavano tanti allenatori e non mi facevano mai giocare. La mia esperienza in Calabria non fu positiva per un insieme di cose. Innanzitutto il sole. Non avevo mai giocato fuori dall’Islanda e da noi in estate al massimo ci sono 20 gradi. In Calabria si andava in campo anche con 40 e mi venivano i colpi di sole, diventavo tutto rosso e qualche volta mi sentivo male. Se le cose calcisticamente fossero andate bene adesso avrei un ricordo migliore, però anche per la mentalità non ero a mio agio, tant’è che ad un certo punto dissi al mio agente: 'Via da questo Paese, magari andiamo anche in Serie B però qui non ci voglio più stare'. E così passai al Burnsley, nella Seconda serie inglese, ma non fu una buona idea. Così tornai e andai a Verona, scoprendo un’altra realtà, un’altra Italia".
L'Islanda, dopo un girone di qualificazione sontuoso, si troverà ora ad affrontare un Europeo da "cenerentola" che ha voglia di stupire: "Abbiamo da affrontare Portogallo, Austria e Ungheria e possiamo essere la sorpresa del girone, ma non dobbiamo mollare neanche per un minuto. Vogliamo soprattutto divertirci. Hai visto mai che, se passiamo, incontriamo l’Italia? Era il mio sogno trovarla nella prima fase. Per noi sarebbe dura perché non vi vedo punti deboli, ma a studiarvi penserà il nostro allenatore. Se arriviamo in semifinale, stavolta la nuotata con gli squali la faccio davvero". Hallfredsson ha preferito l'Udinese al Chievo anche per rispetto nei confronti dell'Hellas: "Dopo 6 anni è stata dura lasciare Verona. Ho iniziato con loro dalla Lega Pro e siamo arrivati fino alla Serie A. Verona è la mia seconda casa, ma al Chievo non sarei mai passato, piuttosto tornavo in Islanda. Toni e Di Natale? Sono campioni, gente che ha qualcosa più degli altri".