L'Atletico si prende il Bernabeu. E Madrid che si tinge di rojiblanco, sempre di più. Pugni al cielo per un Cholo Simeone indemoniato, che non è stato fermo un secondo per tutto il derby della Capital, su e giù per l'area tecnica. Vento tempestoso su Chamartin, tifosi merengue che tornano a fischiare - e sonoramente - dopo le delusioni firmate Benitez. Ma oggi Rafa non c'è più, esonerato da mesi ormai. Però nemmeno Zizou Zidane sta riuscendo a cambiare le cose, tendenza verso il nero più assoluto.
Un derby in tre scatti. Inizio secondo tempo. Ronaldo leggermente defilato ma tutto solo, a tu per tu con Oblak: diagolale facile facile ma che finisce fuori. Non ci crede nemmeno il portoghese disperato. Qualche giocata dopo e lampo di un diavolo francese chiamato Antoine: Griezmann riceve da Filipe Luis e fredda Keylor Navas, senza pietà. Si, dicevate fosse in astinenza? Il folletto rojiblanco gela il suo idolo Zidane ('quando facevo il raccattapalle per la Real Sociedad gli chiesi i suoi pantaloncini, lui mi invitò di seguirlo dentro il tunnel e me li diede' ha rivelato pochi giorni fa a El Larguero), pietrificato in panchina. Ma non è finita qui, altro e ultimo scatto di gioco. Cristiano Ronaldo torna davanti a Oblak, la palla del pareggio sulla sua testa: centrale. Il resto è delirio rojiblanco, Real totalmente contestato: James fischiato, giocatori contestati. Ma soprattutto un grido: "Florentino dimettiti". Il debutto in un derby del diciottenne Mayoral è l'unica nota positiva, ma solo per il futuro.
Prima sconfitta di Zidane sulla panchina dei blancos, prima al primo derbi da allenatore. L'Atletico vince ancora, vince per tre stagioni consecutive sul campo del Real, mai successo in tutta la storia della Liga. Simeone sogna, il presidente Cerezo festeggia il compleanno più bello che potesse immaginare.