La sfida dei quarantenni. Albano Bizzarri, che li compirà il 9 novembre, contro Gigi Buffon che festeggerà il 28 gennaio. La sfida nella sfida quest’oggi alle ore 18:00 alla Dacia Arena. Ma se Buffon parte sempre in pole position, Bizzarri comincia in seconda fila. Dopo essersi conquistato il posto 23 settembre (all’Olimpico con la Roma) a discapito di Scuffet, l’argentino è pronto per la sfida a distanza con il capitano bianconero: “Per noi è dura. Loro saranno molto arrabbiati, ma pure noi abbiamo bisogno di punti”- dichiara in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Ritrova Buffon nella sfida tra quarantenni, gli unici che giocano in Serie A con regolarità: “Questo vuol dire che stiamo bene. È molto bello a questa età ritrovarsi da protagonisti uno contro l’altro in una partita del genere. Non dovrò stressarlo con le maglie perché una già ce l’ho”.
Bizzarri ha sempre detto che Buffon è un esempio di regolarità e concentrazione, uno che ha fatto la storia e che non sbaglia nei momenti decisivi. “Vero. Poi, chiaro, gli errori fanno parte della quotidianità. Ma ancora penso così di lui. Peccato sia il suo ultimo anno”.
Lui invece….: “Finché sto così bene posso andare avanti. Era un desiderio arrivare ai 40 e ce l’ho fatta. Non sento il passo del tempo e a Udine sto facendo un ulteriore salto di qualità a livello fisico con i preparatori. Poi trovato un ottimo staff, con il quale lavoro in sintonia. Ho entusiasmo e voglia. Come mi regolo? Un po’ di dieta la faccio. E’ necessario. Mi affido alla dieta mediterranea, ma ho dovuto rinunciare al classico cornetto e cappuccino della mattina, ai salumi, ai formaggi, alle salse e ho ridotto anche la pasta”.
E alla fine gioca sempre lui... Molti a Udine dicevano: ‘dopo 5 gare va in porta Bizzarri’: “Nella mia carriera mi sono sempre fatto trovare pronto. Sapevo che Simone partiva con un certo vantaggio, io ho solo cercato di fare sempre del mio meglio, lavorando con scrupolo”.
I consigli per Scuffet: “Io non sono nessuno per dare consigli. L’unica cosa che Simone deve fare è allenarsi sempre per migliorare. Ha solo 21 anni e tutta una carriera davanti. Ha davvero tutto il tempo. Poi le cose cambiano. Io mi sono trovato a 20 anni, in una situazione, a 30 in un’altra, e ora vivo questa nuova bella avventura a 40. I problemi dell’Udinese? L’Udinese non ha problemi, deve semplicemente migliorare in alcune cose. A questa squadra mancano i punti delle prima due giornate, questo è l’unico problema”.
A Firenze è andata male anche per lui, che non ha trattenuto un tiro dal quale è nato il raddoppio di Thereau: “La gente vede il tiro e la respinta. Il pallone si è abbassato, era molto difficile bloccarlo”. Negli ultimi due anni ha avuto Zeman e Delneri. Due allenatori molto esperti ancora in sella, che esercitano sempre un certo fascino: “Non amo molto le domande sugli allenatori, ma sono due tipi diversi. Zeman l’ho avuto poco. Per Delneri parla la sua grande carriera. Credo che con lui usciremo da questa situazione di classifica”.
Lui è stato in sei squadre italiane, ma due gli sono rimaste particolarmente nel cuore: “Quelle in cui ho giocato di più, Catania e Chievo. Ora qui sono felice”.