Delusione sì, ma tanto orgoglio. Daniele De Rossi è l'emblema di una Roma che abbandona il sogno Champions League ma a testa alta. E le parole del capitano giallorosso al termine del match sono eloquenti in tal senso: "Ho ringraziato i miei compagni, sono orgogliosissimo di loro. Ora dobbiamo rifare la Champions anche l'anno prossimo, per partire poi con l’idea di provare a vincerla. Dobbiamo cominciare a pensare di poter fare una semifinale una volta ogni 3 anni, non ogni 30. Poi starà alla società e a chi resterà per indossare questa maglia. Orgoglioso anche di questo pubblico, si è ricreato qualcosa che mancava da quando ero bambino, da partite come Roma-Broendby, Roma-Slavia Praga. Abbiamo vissuto serate piene d’orgoglio, d’amore e di romanismo. Li abbiamo riconquistati, ora non possiamo fallire il finale di campionato e anche in futuro questa non è una squadra che deve stare a 20 punti da Juve e Napoli".
Poi De Rossi analizza anche la gara di stasera e nel complesso il doppio confronto con i Reds: "Abbiamo onorato le promesse di crederci e provarci anche se non era facile, ci siamo andati vicini: la mentalità è giusta. I rigori? Il fallo di mano l'ho visto chiaramente, me ne sono reso conto subito ma ormai conta poco. Sui 180' pesa tutto, soprattutto l'essere andati in bambola all'andata. Stasera siamo rientrati due volte dopo lo svantaggio, certo forse i due rigori avrebbero cambiato l'inerzia. Magari non saremmo passati lo stesso, perché comunque bisogna segnarli, però...".