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Data: 05/12/2017 -

UCL | Roma, Di Francesco: "Volevamo questo risultato. Già penso agli ottavi. Spesso qui ci si accontenta, dobbiamo cambiare mentalità"

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"La Roma voleva fortemente questo risultato. Ci sta che non abbiamo giocato benissimo, sentivamo molto la partita. Emozioni? Sto già pensando agli ottavi. La forza è non accontentarsi". Di Francesco si gode così questa serata di Champions League dopo la vittoria dei suoi giallorossi sul Qarabag all'Olimpico ma pensa già alle sfide che verranno: "Ora può succedere di tutto? Perchè no, spesso qui ci si accontenta. Ma dobbiamo cambiare mentalità, approcciando gli ottavi da ambiziosi. Pensando a fare ancora meglio. Siamo arrivati primi con Ateltico e Chelsea - ha proseguito l'allenatore giallorosso in conferenza stampa - è giusto viverla con entusiasmo e con ambizione. Oggi abbiamo vinto soffrendo, come le grandi squadre".

Spazio poi a qualche considerazione sullo Stadio della Roma, che oggi ha ricevuto il via libera dalla conferenza dei servizi: "Felicissimo, mi auguro di poter allenare ancora la Roma il giorno della sua inaugurazione". Inevitabile poi parlare anche di qualche singolo: "Kolarov e Perotti stanno facendo bene insieme ma mi aspetto sempre meglio. A volte ci accontentiamo, facendo azioni superficiali, solo per divertire. Qui dobbiamo crescere e migliorare. Però è vero, abbiamo una grande fascia sinistra. Ma voglio parlare della squadra. Amo parlare del collettivo, qui sta la vera crescita della Roma. Pensare e vincere da gruppo".

"Prossimo avversario? Credo che non posso dire che una vale l'altra, direi una bugia. Ma non dobbiamo avere paura di affrontare altre squadre. Serve capacità, forza e ambizione nell'affrontare le grandi squadre. Credo che qui ci esalta troppo e ci si abbatte con troppa facilità. Devono capire l'equilibrio sottile tra una vittoria e una sconfitta. Questa mentalità bisogna allenare. Se ci accontentiamo, se pensiamo di essere diventati forti, poi ci perdiamo in giochetti e sufficienza. Dobbiamo normalizzare questo andamento umorale, diventando normali come testa ma forti in campo".



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