"Noi siamo i primi a chiedere di più a noi stessi". Idee chiare e analisi lucida di un momento che vede la Roma a quota 5 punti in campionato dopo le prime 4 giornate di Serie A, e domani è tempo dell'esordio stagionale in Champions League.
Daniele De Rossi nella conferenza stampa (insieme a Di Francesco) alla vigilia della sfida del Bernabeu contro il Real Madrid, ha spiegato: "La Roma che l'anno scorso ha vinto contro il Barcellona era la stessa che aveva fatto qualche scivolone prima. Se comunque l'epilogo è quello che sappiamo della scorsa stagione, ora posso essere solo che fiducioso.
Le stagioni saranno sempre figlie del mercato che si fa. Qui è sempre lo stesso discorso, a prescindere dalla proprietà. E' stato sempre così, si è sempre rigenerata la Roma nonostante le cessioni, anche fisiologiche.
Anche l'anno scorso abbiamo ceduto giocatori importanti e pensavamo che non potevamo risollevarci, invece abbiamo raggiunto obiettivi mai centrati precedentemente.
Il mercato lo fanno tutti quanti. Non so cosa si può provare a vendere un giocatore che ha vinto tutti quei palloni d'oro come Ronaldo. Forse il Real Madrid aveva bisogno di quello scossone ma non possono commentare. Guardiamo la lista dei giocatori che ci sono, io per la Roma, Sergio Ramos per il Real e lavoriamo come abbiamo sempre fatto.
Multa di mille euro per la fascia di capitano? Ho parlato già con l'allenatore e con Alessandro (Florenzi, n.d.r.) che non sapeva come comportarsi.
Quello che mi sta dando fastidio è che sono rimasto solo io e la Fiorentina. Si perso tanto tempo a parlare di questa cosa. Non c'era bisogno di questo provvedimento, il calcio ha problemi più importanti e difficili; ho sentito dire da tanti che questa è una regola sbagliata, come Costacurta e Tommasi e proveranno a cambiarla.
Non mi toglie il sonno mettere la mia fascia o quella della Lega ma devo rispettare i miei colleghi della Fiorentina che hanno una motivazione diversa dalla mia. Dalla prossima gara metterò quella della Serie A ma lo faccio solo per rispetto nei confronti di una società come la Fiorentina che ricorda chi non c'è più e non voglio mettermi sullo stesso livello.
Affrontare in questo momento il Real? Non è la miglior partita, se avessi potuto scegliere.
Ma partite che sembravano semplici sulla carta ci hanno portato grandi delusioni, come tre giorni fa. Quindi magari portare via dei punti da qui ci può dare slancio e fiducia, ricordandoci di quanto siamo stati forti mesi fa e pensiamo che possiamo ritornare così.
Io qui ho messo le radici. I giocatori sono lavoratori di passaggio ovunque, sono pochi quelli che restano per tanto tempo.
Il mercato è aperto due volte all'anno e offre soluzioni. Il dispiacere per non vedere alcuni compagni di squadra, anche forti, deve durate qualche giorno, una settimana al massimo, ma poi basta.
C'è tempo per vedersi, telefonarsi. Ho lasciato tantissimi compagni di squadra che non avrei voluto salutare...
Di Francesco? Non cambio la mia opinione. Non è il primo allenatore che viene toccato dalle critiche, ed è normale quando non si vince.
E' normale a Roma perché vogliamo tutto e subito. Il mio giudizio sull'allenatore non cambia. Al suo primo anno ha portato la squadra in Champions dove non era mai arrivato. Mettere in discussione l'allenatore non è una cosa solo romana... Tutti quelli che non fanno i risultati lo sono.
L'atmosfera al Bernabeu? E' diverso giocare qui o in un altro stadio. Potrebbe essere l'ultima Champions, l'ultima volta che ci gioco, l'emozione c'è ma c'è una partita da giocare. Portare a casa un risultato da questo 'tempio' qui sarebbe una cosa incredibile. Non dimentichiamoci dove siamo.
Addio di Ronaldo? Sono pieni di giocatori forti, sono spaventosi da questo punto di vista. C'è rispetto e ammirazione ma senza sollievo perché non c'è più CR7".