Caos post Turchia-Svezia di Nations League. La partita del gruppo B che si è giocata sabato fa ancora discutere i media delle due nazioni. La Svezia è riuscita ad avere la meglio sull'avversario grazie a un calcio di rigore concesso nella ripresa e trasformato da Granqvist. Con questa vittoria gli svedesi hanno ancora la possibilità di passare al gruppo A in caso di vittoria contro la Russia domani - mentre i turchi, a causa di questa sconfitta, sono retrocessi aritmeticamente.
Nulla di particolarmente strano se non fosse per le parole rilasciate da Marcus Berg al sito svedese Aftonbladet a fine partita, che avrebbero scatenato le polemiche dei media e della Federcalcio turca. Secondo la sua stessa ricostruzione, l'attaccante avrebbe raggiunto l'arbitro per lamentarsi di un rigore non concesso con queste parole: "A fine primo tempo sono andato a parlare con l’arbitro per protestare per un fallo che ho subito in area di rigore ma che lui non ha fischiato. Ci siamo seduti nello spogliatoio, io gli ho spiegato il mio punto di vista e lui mi ha fatto una promessa: ‘Vado a rivedermi le immagini, se dimostrano che ho sbagliato nell'occasione, fischierò due rigori a vostro favore nel secondo tempo’”.
Battuta o realtà? E' la stessa domanda che si stanno ponendo in Turchia. Anche per questo, secondo Marca, la Federazione starebbe pensando di chiedere la mancata omologazione della gara proprio sulla base delle dichiarazioni di Berg. Perché è curioso che proprio per a un calcio di rigore dubbio assegnato alla Svezia nella ripresa, la Turchia abbia perso il match e sia di conseguenza retrocessa nel gruppo C della Nations League. Ma secondo Berg, interrogato sulla questione, il fallo c'era e l'arbitro ha fischiato a ragion veduta: "L'arbitro ha messo in pratica quello che mi aveva promesso? Ce ne ha dato uno solo, ma abbiamo vinto comunque, quindi va bene così... Penso che il rigore fischiato fosse solare, anzi, avrebbe potuto anche darcene un altro”.
Parole che alimentano la confusione, le domande e le polemiche; con la UEFA che ora dovrà, inevitabilmente, indagare per verificare la veridicità delle parole di Berg ed eventualmente intervenire.